L’artista Danila Marmotta espone a Verona
Venerdì 10 dicembre alle ore 18:30 presso il Bar Fuoricorso di Verona, situato in zona universitaria, verrà presentato il romanzo “LA SECONDA VERITA’” scritto da Anna Verlezza e pubblicato dalla Casa Editrice Readerforblind.
Contestualmente, si terrà una esposizione di opere della giovanissima Danila Marmotta.
La ventireenne artista esporrà dieci opere eseguite tutte con tecnica a matita su cartoncino.
Avezzanese di origini, la Marmotta ha proseguito al formazione a Bologna
Originaria di Avezzano, ha studiato presso il Liceo Artistico “Vincenzo Bellisario” di Avezzano dove ha conseguito il diploma con ottimi voti.
Ha poi proseguito autonomamente gli studi legati al disegno e alla pittura riuscendo a fare delle sue realizzazioni a matita quasi delle fotografie.
Gli, apparenti due, eventi sono in realtà profondamente legati.
La Verlezza torna sulla torna sulla scena letteraria con questo volume che costituisce il primo volume della collana “I superflui”.
I disegni di questa mostra sono legati al libro di Anna Verlezza “La Seconda Verità”
Il romanzo è un ‘noir psicologico’ e racconta le vicissitudini di Rita, psichiatra prigioniera di una vita che non le appartiene e che, grazie a Giacomo, suo collega, riuscirà a dare uno svolta alla sua vita.
Uno snodarsi di storie di vita che sembrano procedere autonomamente e che, invece, solo alla fine troveranno i capi delle matasse e renderanno ragione del nucleo fondante la storia di impronta decisamente intimista.
Le opere dell’artista Danila Marmotta, si prestano ad una lettura che supera l’aspetto puramente figurativo, offrendo primi piani esasperati sul particolare, e rappresentazioni di sguardi ed espressioni tristi e sofferenti, anche quando lo sguardo è quello di un bambino.
Le dieci tavole sono realizzate con la tecnica della matita su cartoncino
L’opera realizzata appositamente per la presentazione del libro sarà una sorpresa per tutti, trattandosi di un lavoro assolutamente inedito e che, proprio per questo merita senza ombra di dubbio di esser visto.
Abbiamo raggiunto telefonicamente l’artista e le aabbiamo chiesto alcune notizie.
Dopo il Liceo Artistico, si è trasferita a Bologna dove lavora e studia al DAMS presso Alma Mater Studiorum.
Sin da bambina si cimentava nel disegno ma è presso il liceo artistico che ha potuto coltivare la sua vocazione e affinare le sue potenzialità. Nonostante abbia approcciato anche altre tecniche – olio, tempera, acquerello – il suo tratto distintivo è certamente il chiaroscuro e lo stile iperrealistico.
Ispirata dalle opere di Caravaggio, il chiaroscuro di Danila non è solo velatura che simula l’ombra ma è parte integrante del disegno che abbraccia il piccolo spiraglio di luce e rende visibile l’immagine sottostante.
Altre ispirazioni caravaggesche sono l’amore per il buio, la particolarità dei soggetti che Danila attualizza, l’intensità emotiva.
Nel tempo, l’artista ha cercato di superare nelle sue opere l’aspetto puramente estetico, per attribuire loro un certo valore ‘umano’; i suoi volti, di uomini o di bambini di colore, lasciano intravedere chiaramente questa ricerca: da una condizione di schiavitù, povertà e dolore, quelle persone si ergono a protagoniste indiscusse delle opere nelle quali sono rappresentate.
Ispirati a Caravaggio, i suoi volti esprimono la sofferenza della povertà de dolore e della schiavitù
L’opera “Rain”-2015 ha per soggetto un bambino il cui volto è solcato da rivoli di pioggia; l’acqua lo purifica da ogni discriminazione e mortificazione che ha subìto.
Le opere successive seguono quella linea di emancipazione e libertà lungo la quale ciascun essere umano ha diritto di muoversi liberamente.
Una sorpresa l’ultima opera che, inedita, verrà esposta in anteprima proprio il 10 dicembre.
Tra “Rain” e l’ultima opera, una carrellata di altri lavori che daranno ragione, a chi visiterà la mostra, del lungo percorso appena iniziato e della ricerca che sta conducendo l’artista.