L’avezzanese Sabrina Nanni riconosciuta “Accademica” dall’Aerec Roma

AVEZZANO – Si è tenuta venerdì pomeriggio la cerimonia di conferimento del titolo di Accademica dell’ A.E.R.E.C, svoltasi a Roma, a Sabrina Nanni, con la motivazione che segue:
“Valutata la somma delle opere compiute, ottenuta l’approvazione del Consiglio direttivo, sentito il parere favorevole della Presidenza per aver contribuito, con il proprio operato, all’evoluzione del sapere umano, tenendo saldi i principi di moralità, onesta e senso civile”.

Le sue battaglie ora sono state riconosciute e premiate non solo a livello nazionale, ma anche a livello internazionale. La serata è proseguita con la cena di gala a palazzo Brancaccio dove la Nanni ha avuto l’opportunità di presentarsi agli ospiti e di illustrare il suo prossimo progetto, che sta portando a avanti da tempo con il musicista cantautore avezzanese Franco Di Donato, per la realizzazione di una canzone, il cui testo è stato scritto da lei e dalle associazioni che si occupano di violenza sulle donne, di bambini in difficoltà e degli ultimi, a cui andranno parte degli introiti. Infatti la Nanni sostiene che solo quando una società non lascia indietro nessuno è vincente. I più deboli sono la struttura della società, e solo quando si riesce a risolvere i loro problemi si può definire forte. L’imperativo è che bisogna agire e non parlare.

«A. E. R. E. C. è un’accademia europea per le relazioni economiche e culturali resa molto importante anche dall’alto profilo degli ospiti e soci che la costituiscono tra cui magistrati, luminari mondiali della medicina, attori, personaggi dello spettacolo, ambasciatori ed altri e per me essere oggi socia attiva di questa Accademia è veramente un onore. Essere insignita del titolo insieme a personaggi di spicco come Giuseppe De Donno, direttore del reparto di pneumologia dell’ospedale “Carlo Poma” di Mantova, conosciuto anche come pioniere della terapia con plasma iperimmune in Italia, o con chi si occupa di trapianti di polmoni al Policlinico Umberto I di Roma, è motivo per me di profonda soddisfazione.

Se sono oggi qui è perché, secondo la commissione esaminatrice, mi sono contraddistinta per ciò che faccio e per come svolgo il mio lavoro. Un riconoscimento arrivatomi in un contesto internazionale che vede presenti anche persone venute non solo da tutta Italia, ma anche dalla Svizzera, da Montecarlo e da altri paesi lontani come la Cina e il Giappone. Il riconoscimento costituisce per me uno sprone per continuare con maggior vigore il mio lavoro, un impegno contro l’illegalità che ho pagato personalmente, essendo stata costretta ad usufruire, per un lungo periodo, di una scorta privata a tutela della mia persona. Io oggi mi sento una respinta come il parroco sostenuto dall’Accademia che ogni giorno accoglie nella sua mensa persone indigenti. Come lui – conclude la Nanni- non sono una persona che scende a compromessi e per questo trovo difficoltà ad operare e vengo continuamente presa di mira da chi vuole solamente fare i propri interessi. Sono una persona scomoda e continuerò a combattere perché credo nella giustizia, e non nelle mele marce».

Infine, Sabrina Nanni, soddisfatta per il riconoscimento ricevuto, ringrazia il presidente Ernesto Carpintieri e l’accademico Ugo Mainolfi.

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