L’Avezzano perde tutto: partita, stadio e credibilità. Pecorelli e la società prendano atto e ne traggano le conseguenze

AVEZZANO – L’Avezzano perde nuovamente in campionato, questa volta ad avere la meglio suoi biancoverdi è la Recanatese che si è imposta, sul neutro di Trasacco, per 2-0.

Troppo brutta la squadra di Pochesci vista oggi, squadra che è arrivata alla sesta sconfitta stagionale in sette giornate. Se non è un record questo, poco ci manca. Con lo stadio dei Marsi Cimarra chiuso, la società di via Ferrara è stata costretta a chiedere ospitalità alla società trasaccana che non si è tirata indietro ed ha messo a disposizione lo stadio Comunale per far giocare questo anticipo di serie D.

E chissà che non si debba tornare a giocare sempre qui se non verranno risolti in tempi rapidi i problemi dello stadio avezzanese. Il Comunale potrebbe ospitare domenica prossima anche il derby con L’Aquila, ma prima Filippini e compagni dovranno andare a far visita alla Sambenedettese nel turno infrasettimanale di mercoledì prossimo.

Due gare complicate per la truppa di Pochesci che sembra aver inciso poco sulla testa dei suoi giocatori. Anche oggi, infatti, abbiamo visto una partita giocata senza mordente, una squadra svogliata che ha perso tanti palloni in mezzo al campo, che arrivava sempre in ritardo e con una capacità realizzativa pari allo zero.

Di chi sono le colpe? Di chi ha messo su quest’estate la squadra, di chi sta cercando di migliorarla adesso (?!?!), della società, degli stessi giocatori? Sarebbe ora di uscire allo scoperto e di dire come stanno realmente le cose perché non è più concepibile, davvero, vedere simili spettacoli.

A fine ottobre, dopo aver incrociato Sambenedettese e L’Aquila, sapremo finalmente di che pasta è fatta questa formazione e se ci si dovrà abituare a soffrire ogni domenica. Certo è che se sarà così sarà un vero e proprio calvario fino a maggio del prossimo anno.

La Recanatese oggi ha vinto con merito, ha lottato su tutti i palloni, non ha mollato di un centimetro in mezzo al campo ed alla fine se ne è tornata a casa con tre importantissimi punti. L’Avezzano, invece, è sembrata molle sulle gambe e quasi mai pericolosa in area ospite.

I marchigiani hanno vinto con il più classico dei risultati, ma potevano chiudere con almeno tre o quattro gol di scarto. Dopo il loro secondo gol anche il presidente Pecorelli ha lasciato lo stadio di Trasacco, sicuramente disgustato dallo spettacolo al quale ha assistito.

Il fatto sportivo ha detto che i biancoverdi sono andati sotto dopo appena 13’ del primo tempo con un gran gol di un ragazzino di nome Pepa nato nel 2007. Si avete letto bene, un ragazzino di appena 17 anni oggi si è preso gioco della difesa biancoverde e l’ha buttata nel sacco con una classe da far invidia a molti in casa biancoverde.

Il solo Mascella ha provato a replicare, ma la sua girata acrobatica è finita alta sulla trasversale. Solo nel recupero De Silvestro ha tentato di sorprendere il portiere ospite su punizione, ma la difesa leopardiana ha fatto buona guardia. Nella ripresa entra il neo acquisto Tiganj al posto di un impalpabile Allessi, ma le cose non cambiano più di tanto. La squadra fa sempre fatica ad alzare il baricentro e rimane schiacciata dalla forza degli ospiti.

Al 17’ viene espulso, per doppia ammonizione, anche Graziano che lascia la squadra in inferiorità numerica. L’Avezzano diventa sempre più macchinosa, lenta nelle ripartenze e consente ai marchigiani di fare quello che vogliono. La formazione di mister Filippi preme il piede sull’acceleratore e cerca di chiudere la contesa.

I giocatori di casa, invece, sembrano sempre più stanchi visto anche il campo allentato dalla pioggia. Nel finale gli ospiti raddoppiano con Canonici (classe 2006) che in area ospite si gira e la butta nel sacco per la seconda volta. E’ la fine sotto tutti i punti di vista, si attende solo il fischio finale dell’arbitro per rientrare negli spogliatoi e porre fine ad un’altra giornata di passione.

I punti in classifica rimangono sempre tre per la squadra biancoverde e la posizione in classifica è sempre la più scomoda, ovvero l’ultima. Fuori lo stadio di Trasacco i tifosi sono increduli, vorrebbero che fosse tutto un sogno, ma purtroppo devono essere consapevoli che si tratta di una triste realtà.