Lavori alla scuola Cappuccini
Tra pochi giorni suonerà la prima campanella dell’anno per gli studenti guardiesi che tornano in aula dopo sei mesi di assenza dovuti all’emergenza Coronavirus. Difatti, uno dei temi che sta più a cuore al candidato sindaco della lista Progetto Per Guardiagrele Donatello Di Prinzio è proprio la scuola. In merito a questo, ha deciso di intervenire per chiarire alcune questioni. «In questi giorni stiamo assistendo alla demolizione di una parte dell’edificio scolastico di rione Cappuccini, parte per la quale era stato previsto un adeguamento e non una demolizione con ricostruzione» – tuona Di Prinzio che continua – «questo era il piano predisposto dalla giunta Palmerio, già 15 anni fa, che investì circa 700 mila euro per la messa in sicurezza statica di quell’immobile. Ora quella porzione di edificio sarà buttata a terra».
Inoltre, c’è da dire che l’altra parte di edificio, in cui sono ubicate le classi della scuola primaria e della secondaria di primo grado, giudicata con un bassissimo indice di sicurezza, resta in piedi ed ospiterà gli alunni delle classi del plesso in demolizione. Questo in un clima già di per sé non troppo sereno a causa di tutte le nuove regole e le restrizioni legate al Covid. Di Prinzio, come spiega, già quando sedeva tra i banchi dell’opposizione aveva chiesto all’amministrazione guidata dal sindaco Simone Dal Pozzo di attendere prima di procedere con la demolizione, per capire come si sarebbero evolute le cose dopo l’emergenza vissuta, così da avere il tempo di completare i lavori all’ex micronido di via Anello che avrebbe potuto ospitare le classi di ragazzi del plesso in demolizione. Questa richiesta ha avuto un riscontro negativo e Dal Pozzo ha preferito proseguire in maniera frettolosa con i lavori. A questo si aggiunge la preoccupazione dei genitori. Questi, sottolinea Di Prinzio, sono disorientati, non sanno ancora se il 24 potranno portare effettivamente a scuola i propri figli, se i lavori in corso potranno creare disagi alla didattica e alla salute dei ragazzi per via delle polveri.
«La situazione non doveva essere gestita così» – incalza il candidato Di Prinzio – «in più non è vero che i finanziamenti riguardano solo lavori per l’adeguamento, la demolizione e la ricostruzione della scuola in loco, perché in molti Comuni vicini come Ripa Teatina, Monteodorisio e Guilmi è stato chiesto che dopo la demolizione ci fosse la ricostruzione dell’edificio scolastico in altro sito. Questa era la strada giusta da percorrere, investendo quei 6 milioni di euro su una nuova scuola, come predisposto prima dalla giunta Palmerio, poi da quella Salvi che aveva anche fatto la variante urbanistica, ma da parte del sindaco uscente non c’è stata alcuna volontà». Tuttavia, secondo Di Prinzio i problemi non sono finiti. Il Comune, infatti, ha a disposizione altri 3 milione 850 mila euro da spendere per la demolizione e la conseguente ricostruzione de l’ala che adesso è ancora in piedi e ospita le classi dell’altra parte già demolita dell’edificio. L’ala in questione ha al suo interno la maggior parte delle aule della scuola, se si dovesse, in futuro procedere alla demolizione ci si chiede dove verranno indirizzati oltre 500 alunni.
«Si tratta di una scelta scellerata» – rimarca con forza Di Prinzio – «con 6 milioni di euro spesi la scuola vedrà molti dei suoi spazi ridotti, ad esempio sarà demolita la palestra e non verrà ricostruita, verranno a mancare dei parcheggi, andrà a ridursi l’area d’accesso degli scuolabus». Di Prinzio conclude facendo emergere un assurdo paradosso: «la ditta che ha vinto l’appalto apporterà delle migliorie, una parete attrezzata all’esterno tra il muraglione del vecchio ospedale e la parte della scuola che attualmente resta in piedi, dunque a ridosso di un edificio che dovrà essere demolito prossimamente. Bisogna necessariamente ridare il giusto peso alle azioni. La valorizzazione dell’ambiente scolastico è una questione molto seria per questo gli investimenti vanno fatti con criterio e non per partito preso».