Le opere di Liana Ghukasyan parlano del “Fascino discreto dell’imperfezione” al Museo delle Genti d’Abruzzo

Il Museo delle Genti d’Abruzzo aprirà, sabato 3 febbraio 2024, le sue porte alla mostra IL FASCINO DISCRETO DELL’IMPERFEZIONE dell’artista di nazionalità armena ma tedesca di nascita, Liana Ghukasyan che, dopo aver studiato Belle Arti nel suo Paese, si trasferisce a Milano  per completare il suo percorso nell’Accademia di Brera e giungere a produrre opere che, attraverso forme sinuose e raffinate nel loro essere non convenzionali, testimoniano per un bagaglio dell’anima che l’artista porta con sé e che ha formato una sensibilità innata.

 Il curatore della mostra, Mariano Cipollini scrive che il titolo della mostra ben mette in evidenza come l’imperfezione, “non più appannaggio della cultura maschilista”, si trasforma in un riferimento estetico “liberato e liberatorio”, attraverso la quale Liana rappresenta le sue storie personali e della terra d’origine, senza freni inibitori o condizionamenti e “il pudore che in parte la identifica lascia spazio alle crudezze delle sue storie, cedendo il passo a un concetto di eleganza grafica innovativa”.

Potente e personale è l’esplorazione che l’artista compie del mondo; le sue opere diventano “emozioni visibili che aprono al confronto con l’altro, nel segno di un’accoglienza reciproca che non è semplice scambio ma un modo sincero di guardare se stessi e gli altri attraverso il segno ed il colore”; esse rimandano alla comunità ed eliminano le separazioni.

Il Museo delle Genti sembra essere la miglior location espositiva per i quadri della  Ghukasyan proprio perché in esso è fortemente presente il senso forte delle radici e dell’appartenenza  realizzando un completamento con una terra diversa ma poi non così lontana che si connota per la durezza del territorio ma anche per la dolorosa sua storia.

Letizia Lizza , direttrice della Fondazione Genti d’Abruzzo, appoggia la nuova esposizione ritenendola la proposta di un’artista innovativa e quindi un  approfondimento di “quel percorso di ricerca che stiamo portando avanti da qualche anno, attraverso la costante valorizzazione di talenti capaci di imprimere un cambiamento e nuova forza alla contemporaneità”.

La mostra resterà aperta fino al 28 febbraio, con orario 9-13 dal lunedì al venerdì e 16-20 sabato e domenica.