Le quattro tavolette trafugate di S. Eustachio, opera del Maestro di Campo di Giove, tornano a casa
Vincere una o più battaglie non è di certo vincere la guerra però, si è sicuramente sulla buona strada! Ed è sempre una vittoria quando i tesori tornano nei luoghi da cui sono stati trafugati vittime dei mercanti d’arte, di persone senza scrupoli o, più semplicemente, di noncuranza o ignoranza.
È quello che sta accedendo in questi giorni a quattro delle sedici tavolette appartenenti agli sportelli della custodia della macchina d’altare della chiesa di S. Eustachio a Campo di Giove, opera del Maestro di Campo di Giove risalente al 1380 circa.
Le quattro tavolette, acquistate lo scorso luglio, dopo una lunga trattativa che ha visto attivi dirigenti e funzionari MiC, per il Munda dalla Direzione generale Musei presso la casa d’asta Lempertz di Colonia, sono state consegnate al Museo Nazionale d’Abruzzo;
hanno viaggiato dalla Germania in Italia, scortate dal Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, per approdare prima al T.P.C. di Roma e infine, consegnate al MuNdA.
Ogni singola tavoletta oggi in possesso del Museo, è illustrata con altrettanti episodi della vita di S. Eustachio:
Sant’Eustachio diviso dalla moglie;
Traiano nomina S. Eustachio capitano dell’esercito;
Sant’Eustachio in battaglia;
Sant’Eustachio ritrova la moglie.
Dopo un delicato e attento lavoro di restauro, saranno affiancate alle altre quattro già in proprietà del museo per essere poi esposte nelle sale dedicate.
Altre due tavolette sono conservate nella sezione di Arte Sacra presso il Castello Piccolomini di Celano.
Sicuramente ci vorrà ancora del tempo o forse no; quel che conta è non fermarsi nella ricerca per recuperare ciò che manca per ricostruire il “puzzle degli sportelli di S. Eustachio” con le tavolette mancanti.
S. Eustachio si chiamava in realtà Placido ed era un condottiero romano che si convertì al cristianesimo.
Le 16 tavolette rappresentano ad opera di Nicola Olivieri della Pietranziera detto il Maestro di Campo di Giove – il più esteso ciclo decorativo dedicato alla vita di questo Santo a cui è intitolata la chiesa a Campo di Giove, paesino nella Diocesi di Sulmona.
Da Antonio De Nino nel 1891 sappiamo che “nell’interno degli sportelli (della nicchia dipinta con statua posta a sinistra dell’altare maggiore) vi sono pitture finissime che in sedici scompartimenti rappresentano la storia leggendaria di Sant’Eustachio”.
Nel 1902 gli sportelli vengono rubati e le tavolette immesse sul mercato dell’arte antiquaria per essere vendute singolarmente.
Grazie a Federico Zeri, nel 1947 ne fu rintracciata una che dal 1957 entrò a far parte delle collezioni del Museo.
Più recentemente, il Grand Rapids Art Museum del Michigan ha donato al museo altre due tavolette che custodiva da lungo tempo e nel 2019 ne fu recuperata un’altra in Italia dopo un’operazione di sequestro.
Museo Nazionale d’Abruzzo
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