“Le Storie dello Storico”. Due passi all’interno del cuore storico dell’ex Lago del Fucino
TRASACCO- Continuiamo il nostro viaggio lungo l’antica Via Valeria: le tappe che oggi andremo ad affrontare ci parleranno di luoghi e di persone. Seguiteci, sarà un viaggio davvero interessante in cui i protagonisti sono il santuario di Lucus Angitia, la Torre Febonia di Trasacco e papa Bonifacio IV nativo di Marruvium l’attuale San Benedetto dei Marsi.
Come primo atto di questo nostro viaggio vi vorremmo portare dinanzi alle antiche vestigia dei resti archeologici di Lucus Angitiae per raccontarvi la storia di questo luogo sacro. Attestazioni archeologiche hanno messo in risalto l’origine di tale luogo di culto in età del bronzo: viceversa, l’area fortificata che contraddistingueva tale complesso templare la si ebbe in piena età del ferro. 14 ettari recintati, ad opera poligonale che presentavano due porte d’accesso che portavano nel cuore del tempio: successivamente alle guerre sannitiche (323-290 a.C) il centro fortificato venne inglobato nel tempio stesso così da creare un’area di circa 30 ettari con addirittura cinque porte d’ingresso. Il tempio di epoca italica e quello di epoca augustea forma il cuore di quello che oggi noi possiamo percepire come il tempio d’Angizia e, nel presente sito archeologico, sono stati rinvenuti parecchi reperti tra cui ex voto, bassorilievi, bronzetti vati e la presunta statua che raffigura la dea Angizia. A tal proposito, il grande scrittore latino Virgilio nel VII libro dell’Eneide scrive: “[…]Tra il bosco di Angizia, te il Fucino della vitrea onda, te piansero i limpidi laghi”.
Proseguendo il nostro cammino, in direzione di Trasacco, una delle prime architetture che i nostri occhi possono ammirare è la meravigliosa Torre Febonia. Nell’800 il viaggiatore inglese Edwar Lear passando per il paese, annotò questo suo pensiero: “quello che a Trasacco mi è piaciuto di più vedere è una vecchia torre, di forma strana, quadrata alla base, rotonda bella parte superiore, la quale domina in lungo e in largo sul lago, e ha un lontananza dietro di sé il Velino”. E’ un edificio davvero particolare alla cui base noteremo una forma quadrata dal sapore Basso Medievale mentre nella parte alta, di forma circolare, venne innalzata nel Rinascimento. Comunque, la storia della Torre Febonia si perde nella notte dei tempi, molto probabile l’attuale sito dove sorge tale struttura era precedentemente occupato da un edificio di epoca romana dell’antica Transaquas. La torre, come la intendiamo noi uomini e donne moderne, venne edificata nel periodo medievale ed era inglobata in una sorta di castello-recinto con lo scopo prettamente militare. Intorno al XVI secolo venne acquistata dalla famiglia Febonio (la famiglia di Muzio Febonio, lo storico Marsicano per intenderci) e tutt’ora ancora porta il nome di tale famiglia. Terminata la sua funzione militare divenne, per i pescatori del lago del Fucino, un farò di salvezza. Danneggiata durante il terribile terremoto del 13 gennaio 1915 venne restaurata nel corso del tempo.
Infine, l’ultima tappa di questo nostro viaggio tra la Via Valeria ed il cuore dell’ex Lago Fucino la vigliamo fare in quella che era il centro più importante dell’antica Marsica: Marruvium ovvero l’attuale San Benedetto dei Marsi. Ma non vi parleremo ne di Marsi (è stato scritto troppo su di loro) ne di archeologia (questa non è la sede ideale per farlo) ma di un personaggio davvero importante che tutt’ora il Mondo poco conosce: papa Bonifacio IV. C’è un detto dialettale romano che dice: “Dimme er Pantheon, no la rotonda”. Bene, cosa centra il papa marsicano con il Pantheon? Ora vi sveleremo un segreto, tale luogo antico venne consacrato a chiesa cattolica da papa Bonifacio IV nel 690 d.C. Fu un gesto davvero importante quello compiuto dal papa di Marruvio che, edificando la Basilica Collegiata di Santa Maria ad Martyres salvò uno dei luoghi più importanti dell’antica Roma. E questo non fu l’unico gesto importante che compì il papa marsicano! Il 1° novembre noi celebriamo la festa di Tutti i Santi: bene, fu proprio Bonifacio nell’ideare tale festa, anche se inizialmente il giorno non coincideva con quello nostro. Ah ultimo consiglio che noi di Espressione24 vi diamo, per chi fosse interessato, nel giorno di Pentecoste dal foro posto alla sommità della cupola o vigili del fuoco buttano petali rossi così ad indicare la discesa dello Spirito Santo.