L’Europa accerta: carceri italiane le più sovraffollate. Merola(Cgil): «Abruzzo e Molise non fanno eccezione»
L’AQUILA – Sovraffollamento, problema ormai organico e quasi endemico delle carceri e dei penitenziari italiani. E l’Abruzzo e Molise non fanno eccezione, anzi. A dichiararlo è il segretario provinciale Fp-Cgil Polizia Penitenziaria, Giuseppe Merola, che riporta i dati di una ricerca europea che mete in evidenza, qualora ce ne fosse stato il bisogno, il problema ed il suo peso.
Una situazione che, sottolinea Merola, in tempo di Covid non ha fatto che creare ulteriori disagi, tensioni e problemi con le conseguenze che si sono registrate negli ultimi dodici mesi e note a tutti. Così interviene Giuseppe Merola sulla questione: «Le carceri del nostro Paese sono le più sovraffollare dell’Unione europea. La notizia è giunta ieri dal Consiglio d’Europa di Strasburgo, a mezzo rapporto “Space“, che rivela, ancora una volta, dati altissimi di detenuti presenti negli Istituti Penitenziari (120 detenuti ogni 100 posti).
In Abruzzo, secondo la mappatura pubblicata dal Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, alla data del 31 marzo 2021, sono presenti 1638 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 1658 (-20), mentre in Molise sono presenti 343 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 271 (+72). La Funzione Pubblica Cgil, per tramite di Giuseppe Merola Coordinatore Regionale Fp-Cgil Abruzzo Molise-Comparto Sicurezza e Segretario Fp-Cgil L’Aquila, torna ad evidenziare la necessità di salvaguardare la delicata questione del sovraffollamento che afferisce le carceri italiane, con inevitabile disagio generale e ripercussioni sugli assetti organizzativi e gestionali dei lavoratori, oltre a ledere la dignità di chi è detenuto e di chi ci lavora. In Abruzzo e Molise i numeri non sono così preoccupanti – continua Merola – senza tralasciare però i considerevoli rapporti statistici di qualche anno fa, l’attuale popolazione detenuta presente alla Casa Circondariale di Teramo (378 presenti a fronte di una capienza di 250) e la cospicua presenza di detenuti con problematiche psichiatriche.
Il sistema penitenziario merita una costante ed autorevole attenzione, servono risorse per adeguare le carenze strutturali e perequare le serie vacanze organiche di personale che interessano tutti gli Istituti dell’Abruzzo e del Molise – chiosa senza mezzi termini il sindacalista – . Il Covid-19, in questi tempi bui e duri di pandemia, ha messo in ginocchio le carceri e, oggi più che mai, impone una giusta e sacrosanta riflessione da parte degli organismi istituzionali e politici, affinché vi siano utili investimenti a beneficio di tutte le comunità penitenziarie. Non vogliamo più affidarci alla buona sorte ed al buon senso – conclude Merola – il grado di civiltà di un Paese si misura dalle condizioni delle sue carceri».