LFoundry Avezzano. Sindacati e Rsu vogliono l’intervento delle istituzioni sul futuro (incerto) dello stabilimento
Il timore di Fim, Fiom, Uilm e Rsu è che la politica dei tagli dopo aver investito occupazione e sicurezza, riguardi anche le prospettive future
AVEZZANO – Sindacati territoriali marsicani dei metalmeccanici ormai più che agitati sul fronte LFoundry di Avezzano.
Gli ultimi accadimenti, i due incidenti prima e dopo Natale, infatti, non fanno presagire nulla di buono e, anzi, stando alle parole e ai toni del sindacato, si intravvedono nuvoloni nerissimi.
La politica di chiusura e tagli dell’Ad D’Antiochia, in perfetto accordo con la proprietà cinese, la Sparc, fa temere per il futuro un degrado sempre maggiore della sicurezza e un pericoloso restringimento delle prospettive di sviluppo del sito e, quindi, occupazionali.
Per questo, nei giorni scorsi, sindacato ed Rsu con gli Rls, i membri della sicurezza da parte de lavoratori, hanno chiesto l’intervento di Prefettura, Regione Abruzzo e altre istituzioni deputate al controllo della sicurezza.
Oggi, gli stessi sindacati spiegano meglio la allarmante situazione che si è creata in LFoundry con l’avvento di questa nuova dirigenza aziendale.
La allarmata e allarmante nota di Fim, Fiom, Uilm e Rsu sulla situazione in LFoundry Avezzano
«Il giorno 5 gennaio 2022 le organizzazioni sindacali territoriali, unitamente ai Rls e alla Rsu della LFoundry di Avezzano, hanno interessato gli enti competenti rispetto alle conseguenze dell’interruzione di energia elettrica, verificatasi 27 dicembre 2021.
Tale iniziativa si è resa necessaria in considerazione della delicatezza delle lavorazioni che avvengono all’interno della LFoundry e delle scarse informazioni fornite dall’azienda sulle cause e sulle conseguenze dell’accaduto.
L’azienda, infatti, ha scelto di limitarsi alle comunicazioni obbligatorie, evitando accuratamente un dialogo aperto con la delegazione sindacale sia sugli aspetti legati alla sicurezza, sia sulle conseguenze della difficile ripartenza delle produzioni a seguito del blackout.
La dirgenza aziendale dopo gli incidenti ha prefertito limitarsi alle comunicazioni obbligatorie con sindacati e lavoratori
Vale la pena ricordare che, il sito industriale LFoundry è classificato “Seveso”, cioè sotto particolare sorveglianza per via dell’utilizzo e dello stoccaggio di materiali pericolosi.
Le scriventi organizzazioni sindacali, non vorrebbero che la politica di riduzione dei costi, portata avanti dai vertici aziendali a partire dall’acquisizione dello stabilimento da parte della startup cinese denominata Sparc, possa indurre a tagliare anche gli investimenti che attengono alle manutenzioni dello stabilimento e agli aspetti di sicurezza in generale.
Oltre a presidiare l’aspetto strettamente inerente alla sicurezza dei lavoratori, i sindacati territoriali e la Rsu hanno anche ritenuto opportuno inviare una richiesta di incontro alla Regione Abruzzo e alla Prefettura per poter fare in sede istituzionale un’analisi a tutto tondo della situazione e delle prospettive dello stabilimento LFoundry, a partire dalla condizione di isolamento che attualmente vive rispetto alle politiche europee volte a creare un ecosistema europeo dei semiconduttori.
È inoltre doveroso un approfondimento in sede istituzionale relativo all’utilizzo di risorse pubbliche fatto nel passato più o meno recente (Fondo Nuove Competenze, realizzazione centrale di cogenerazione, acquisizione macchinari…), per comprendere l’etica su cui si basano i progetti strategici che l’azienda starebbe elaborando per il prossimo futuro.
Gli avvenimenti degli ultimi giorni, peraltro non isolati, il conto delle tante persone che, con tutto il loro bagaglio di competenze e di esperienza, negli ultimi mesi hanno deciso di lasciare lo stabilimento marsicano, l’isolamento rispetto agli imponenti processi strategici che attraversano il settore dei semiconduttori in Europa, pongono interrogativi urgenti sulle prospettive del sito marsicano». Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil e Rsu LFoundry