LFoundry. Fiom: “Un piano insufficiente che chiede nuovi sacrifici ai lavoratori”
AVEZZANO – Vertice al Mise di Roma sulla situazione dello stabilimento LFoundry d Avezzano, anche la Fiom molto critica sugli scarsi risultati del confronto con la direzione aziendale, inteso come Wuxi che ad ottobre sembrava non far più parte della cordata.
Questa la dichiarazione in una nota congiunta di Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e Simona De Sanctis, segretaria generale Fiom-Cgil L’Aquila: “Si è svolto oggi l’incontro al Mise tra le organizzazioni sindacali e i vertici aziendali di Lfoundry e la Regione Abruzzo.
Riteniamo l’incontro di oggi sulla vertenza Lfoundry deludente, in assoluta discontinuità con quello del 1 ottobre 2019 durante il quale erano emersi temi oggi genericamente toccati se non addirittura spariti come la definizione dell’accordo commerciale con ON, l’investimento per l’espansione della linea di produzione anche sui dispositivi di potenza, l’acquisizione del cliente che oggi commissiona dispositivi di potenza a Lfoundry, l’acquisizione di un’azienda che si occupa di packaging sempre per i dispositivi di potenza.
Ci sono stati presentati un piano industriale evanescente con idee confuse per il futuro e un programma di investimenti che sembrerebbe destinato a gestire l’ordinario piuttosto che rilanciare lo stabilimento. Inoltre, risulta essere indefinito il ruolo del sito avezzanese nel quadro globale del settore della microelettronica, una riorganizzazione i cui benefici non risultano chiari.
Nel corso dell’incontro l’azienda ha poi annunciato la chiusura anticipata dei contratti di solidarietà e ha affermato che il costo del lavoro è troppo alto rispetto ai competitor.
Alla presenza delle organizzazioni nazionali e territoriali, della RSU, dei rappresentati delle istituzioni regionali e di consiglieri regionali, l’A.D. della Lfoundry, Marcello D’Antiochia , avrebbe individuato nel costo del lavoro l’unica vera criticità dello stabilimento. Come se la cinese Wuxi avesse acquistato Lfoundry per competere a livello globale sul costo del lavoro e non per il know how e le competenze presenti nel sito che vantano una trentennale esperienza nella produzione di CIS di altissima qualità per settori strategici dell’economia del nostro Paese e non solo.
La presentazione dell’azienda è risultata davvero lacunosa, poco convincente e piena di insidie, dunque per la Fiom-Cgil permangono forti elementi di preoccupazione per la tenuta occupazionale e tecnologica del sito”.