L’incontro tra Michele Fina e Lino Guanciale sulle politiche culturali: “Film Commission e rigenerazione spazi opportunità da non perdere”
“Il mio mondo professionale ha accolto con grande favore che sulla coda d’azione del governo sia passato un disegno di legge che costruisce un sistema di tutele ad hoc per le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo, che nei frangenti in cui non si lavorano, una situazione abbastanza naturale, hanno bisogno di sostegno”: lo ha detto l’attore Lino Guanciale confrontandosi online con Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese e candidato al Senato.
Guanciale ha sottolineato che tuttavia “mancano i decreti attuativi, come per la legge quadro sullo spettacolo. C’è stata quindi anche delusione perché è sfumata una grande occasione. Si attende l’esito di queste elezioni con grande fermento, in relazione a queste misure ma anche ad altre come la bozza sul settore dell’audiovisivo. C’è da dire che la pandemia ha regalato una maggiore disponibilità di ascolto da parte della politica”.
L’incontro fa parte del ciclo “Extra – dialoghi” attraverso cui Fina, dal vivo o in modalità online, si sta confrontando con personalità, esponenti istituzionali, esperti sui temi al centro dell’attenzione nazionale e regionale. Tra questi oltre a Guanciale finora ci sono stati Emanuele Felice, Franco Roberti, Fabio Bacà, Stefano Ciafani, Lia Quartapelle, Nicola Lagioia, Silvia Viviani, Antonio Misiani, Massimo Adinolfi, Chiara Gribaudo.
Fina tra le altre cose ha ricordato la scelta delle destre di candidare in posizione eleggibile molte personalità che provengono da fuori regione, circostanza che comprime “la possibilità di discutere di politiche culturali guardando alle nostre esigenze”.
Guanciale ha concordato: “La mancata rappresentanza dei territori accoppiata a un taglio dei parlamentari penalizza la discussione sui temi specifici. Da parte mia ho iniziato una collaborazione con Pd abruzzese ben guidato da te con l’intento di sollevare il tema della Film Commission, che non esiste in Abruzzo, e per creare una mappatura degli spazi rifunzionalizzabili attraverso la cultura, operazione per la quale ora esistono risorse messe a disposizione dall’Unione europea.
Sono opportunità che non ci possiamo permettere di perdere”.