Lo smartworking, l’undicesima piaga d’Egitto
Il cosiddetto confinamento, figlio innaturale del Covid19, è ormai finito per la stragrande maggioranza delle categorie economiche. Si sta riaprendo tutto, paradossalmente anche i “casini”, ma non gli uffici pubblici. Perché, spiegano gli esperti, va salvaguardata la salute degli addetti ai lavori. Quasi fossero una rara specie naturale in estinzione.
Lo “smart-working” nella pubblica amministrazione per imprenditori, professionisti e semplici cittadini, equivale all’undicesima, biblica piaga d’Egitto. Nelle banche, negli studi privati, nelle cliniche, nei negozi, nei supermercati e nelle imprese, tutto è pienamente operativo. Ma i servizi erogati dagli uffici pubblici sono fortemente limitati e rallentati. Si pensi, ad esempio, ad un semplice accesso agli uffici del Catasto, oppure dell’Agenzia delle Entrate, a uno sportello della Asl o ad un qualsiasi altro ufficio pubblico.
Ritorna sempre, malevolmente, l’abusato invito: “basta un clic”. Ma i computer non funzionano, le connessioni saltano, i telefoni squillano a vuoto. Ritardi e attese lunghissime anche per l’ottenimento di semplici documenti, rappresentano l’ennesima vessazione consumata a danno dei cittadini, coloro che a fine mese garantiscono lo stipendio ai martiri dello “smart-working”. La riapertura degli sportelli al pubblico senza alcun limite di orari è l’assoluta priorità dell’oggi.