Lo sport abruzzese al centro del dibattito governativo
SULMONA – Si apre la discussione tra Governo e Federazioni sportive per cercare di arginare le criticità legate agli sport nazionali ed in particolar modo di quelle del nuoto.
A comunicarlo il senatore sulmonese, Gabriella Di Girolamo dopo una segnalazione arrivata dal direttore tecnico della SSD Centro Nuoto Sulmona, Manlio Buratti rappresentante anche delle 12 società impegnate nella gestione delle piscine abruzzesi. Nella nota inviata si mettono in evidenza tutte le criticità che potrebbero avere i centri nuoto una volta usciti dall’emergenza. Un allarme che riguarda:”la perdita di un importantissimo servizio sociale per le note attività agonistiche, per i convalescenti impegnanti nel recupero da traumi, parte del mondo della disabilità, donne in gravidanza, futuri assistenti bagnanti e un ventaglio di utenti che vanno dai neonati fino alla quarta età”. Strutture queste che, pur essendo chiuse al pubblico, necessitano di manutenzione ordinaria con costi che si aggirano intorno al 30% delle spese che ci sarebbero se le piscine fossero regolarmente aperte. “Inoltre – si legge – il necessario frazionamento all’accesso in struttura da parte degli utenti, che sarà probabilmente imposto al termine dell’emergenza, non potrà garantire la copertura dei costi di gestione”.
E poi, ancora, il problema legato alla prossima scadenza dei contratti di concessione che, nel caso in cui risultino imminenti o riferiti al breve periodo, comporterebbero forti limitazioni per un eventuale accesso al credito. Argomento, quest’ultimo, che dovrebbe essere già superato dal prossimo “Decreto Aprile”. La rassicurazione al senatore penta stellato è arrivata direttamente dal ministro allo Sport, Vincenzo Spadafora. “Sono molto fiduciosa sull’esito dei lavori in corsi – ha chiosato Di Girolamo – ed apprezzo molto l’esempio dato dalle 12 società abruzzesi che hanno maturato l’idea di lavorare in modo unitario per un fine comune, unica strada, a mio avviso, utile a superare la difficile prova a cui l’epidemia del Covid-19 sta sottoponendo ogni settore economico del sistema Italia”.