L’Ordine dei Giornalisti saluta Paolo Guadagni. Il Presidente Pallotta: «Senso innato per il rispetto della dignità delle persone»
AVEZZANO – L’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo ha reso omaggio a Paolo Guadagni, scomparso oggi all’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove era ricoverato da qualche settimana.
«Dopo una breve malattia si è spento all’età di 73 anni il giornalista Paolo Guadagni. Il Presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta, a nome del consiglio dell’Ordine, nell’esprimere profondo cordoglio, formula vive condoglianze alla moglie Elena e ai figli Vincenzo e Maria Teresa, giornalista come il padre. Con la morte di Paolo scompare una figura pionieristica del giornalismo televisivo, marsicano e abruzzese. Aveva iniziato la sua carriera, nei primi anni ’70, con la televisione via cavo, Telemarsica, una delle prime televisioni private d’Italia. Quando Telemarsica transitò sulle frequenze dell’etere, Paolo entrò nelle case dei cittadini di Avezzano e marsicani come conduttore del telegiornale. La trasformazione di Telemarsica in Atv-7, nei primi anni ’80, lo vede ancora protagonista della redazione della tv regionale. Nel 1986 è tra i primi collaboratori del quotidiano “il Centro” e negli anni ’90 assume l’incarico di corrispondente dalla Marsica dell’Agenzia Ansa. Gli ultimi 30 anni della sua attività professionale Paolo li ha trascorsi come direttore responsabile di “Antenna 2″. Per conto dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, sei anni fa, era stata designato come giudice integrato, presso la Corte d’Appello dell’Abruzzo, per i procedimenti disciplinari relativi ai giornalisti».
«Con Paolo – afferma Stefano Pallotta, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo – ho condiviso lunghi anni di attività professionale. Era un collega di grande esperienza, sempre pronto a qualsiasi sacrificio pur di offrire il suo contributo alla causa del giornalismo. Non esistevano difficoltà in grado di fermarlo: riusciva sempre a trovare, con grande scrupolo professionale, la strada giusta per la verifica delle notizie. Aveva un senso innato per il rispetto della dignità delle persone e questa sua umanità la riversava meticolosamente nell’attività professionale. Non conosceva cinismo. Scompare un vero professionista e un amico come pochi».