M5S: Marcozzi e Pettinari contro la lentezza della Regione

Il MoVimento 5 Stelle, nelle persone dei suoi rappresentanti Sara Marcozzi (Capogruppo del M5S in Regione Abruzzo) e Domenico Pettinari (Vice Presidente del Consiglio regionale).

Sara Marcozzi, dal canto suo, pone l’accento sul sostegno agli abruzzesi in difficolt, lamentando incertezze, lacune e promesse tradite. Dichiara la capogruppo: “Già dal 15 aprile, tutti gli italiani che ne hanno fatto richiesta stanno vedendosi accreditati sui conti correnti i famosi 600 Euro promessi dal Governo Conte, in meno di 30 giorni dall’emanazione del Decreto Liquidità. Ciò in barba a quanto dichiarato dagli esponenti di Fratelli d’Italia e, in particolare, da Giorgia Meloni che, il giorno dopo l’approvazione della legge regionale n. 9, lo scorso 2 aprile urlava sui social ‘Mentre gli italiani ancora aspettano di sapere quando arriveranno i soldi del Governo, grazie a FDI, da Regione Abruzzo fino a 1000 euro subito!’. Smentita dai fatti, i sindaci hanno già da tempo distribuito i buoni spesa previsti dal Governo e i 600 Euro sono già stati accreditati, mentre per vedere il contributo regionale dovrà passare ancora tempo. Un annuncio propagandistico quello di FDI, che ha creato confusione nei cittadini abruzzesi e che, come avevamo previsto, è andato a sbattere con i tempi di cui necessita inevitabilmente la democrazia” dichiara Sara Marcozzi.

“Sono passate oltre due settimane dall’approvazione in Consiglio Regionale della misura e nessun cittadino abruzzese in difficoltà ha ancora ricevuto un euro dei soldi promessi dalla Giunta regionale. Sono serviti ben 14 giorni solamente per redigere il bando e non si ha ancora un’idea su quando i bonifici partiranno. Se dovessimo comportarci come ha fatto FDI nei confronti del Governo Conte dovremmo urlare sui social ‘Vergogna!’. Ma sappiamo bene che un conto sono gli annunci sensazionalistici del centrodestra, altro è la realtà” prosegue Marcozzi.

“Qualche annotazione di merito, però, va fatta perché risultano evidenti alcune ambiguità e criticità nell’avviso di partecipazione. Ciò che sappiamo è che il bando rimarrà aperto fino alle 23.59 di giovedì 23 aprile. A seguire, vi sarà una ulteriore e non meglio specificata ‘deliberazione di Giunta’ che si riserva di determinare l’entità e i beneficiari del contributo, senza l’indicazione di un termine massimo entro cui ciò avverrà. Successivamente, la Regione – si legge nell’avviso – provvederà ad ‘accreditare il contributo direttamente sul conto corrente bancario o postale indicato nella domanda’. E qui le criticità che si evidenziano sono due di non poco conto. La prima: se la finalità del contributo, come si legge all’art.1 dell’avviso, è la ‘copertura delle spese per l’acquisto di beni di prima necessità’, ma il contributo viene direttamente bonificato sui conti correnti, come si farà a verificare il reale utilizzo dello stesso? Come ci si assicurerà che il contributo non verrà speso per ciò che non è ‘di prima necessità’? La seconda: la Giunta a guida FDI si è dimenticata dei tanti abruzzesi che vivono in condizioni di estrema difficoltà e che un conto corrente nemmeno lo hanno e che, viste le modalità di erogazione, resteranno chiaramente esclusi dal contributo. Si sarebbe potuta inserire una seconda opzione oltre all’accredito sui c/c: dei buoni spesa, per esempio, da spendere in negozi di alimentari, di igiene, farmacie e altro ancora. Ma per fare le cose per bene, sarebbe occorso più tempo e si sa, la propaganda non aspetta! Insomma, dal provvedimento bandiera del partito del Presidente Marsilio, Fratelli d’Italia, emergono tanta confusione, lacune e incertezze sui tempi. Certo è che dall’approvazione del provvedimento alla effettiva erogazione del contributo passerà almeno un mese. Sarei curiosa di conoscere dagli esponenti di Fratelli d’Italia quale significato abbia per loro la parola ‘subito’. I 30 giorni del Governo Conte sono una ‘vergogna’ mentre i 30 giorni o più del Governo Marsilio sono ‘subito’?”


“La democrazia – conclude – necessita dei suoi tempi tecnici, ma a quanto pare chi fa della propaganda il proprio principale impiego finisce col dimenticarsene nel tentativo di accaparrarsi consenso immediato. Peccato per loro che, prima o poi, si debbano sempre fare i conti con la realtà dei fatti. Per questo, chiedo a Marsilio e agli Assessori della Giunta di dirci adesso quando i soldi arriveranno sui conti correnti degli abruzzesi in difficoltà e come intendano risolvere le problematiche di chi un conto corrente non lo ha. La promessa di fornire aiuti ‘subito’ è ormai stata tradita, almeno dimostrino di avere rispetto verso i cittadini che su quei soldi facevano realmente affidamento”.

Su un altro fronte invece tuona Pettinari, affermando:”Gli errori del passato dovrebbero servire da insegnamento per il futuro, ma questo nella Asl di Pescara non sta avvenendo. Mentre festeggiamo l’apertura, sicuramente positiva ma oggettivamente tardiva, del nuovo ospedale Covid ricavato dai locali dell’Ex Ivap, c’è ancora una palazzina in via Rigopiano costata ben 3 milioni di euro nel 2014, situata a pochi metri dalla nuova struttura, che è lasciata in abbandono da 6 anni. Se qualcosa ci ha insegnato questa pandemia è che bisogna essere pronti a ogni evenienza e che il sistema sanitario pubblico ha bisogno di una visione a lungo termine che contempli anche le situazioni di estrema emergenza come quella che stiamo vivendo. Ecco perché non riesco ad accettare che si perseveri in questo affanno, quando abbiamo strutture abbandonate che aspettano solo di essere utilizzate”.

Continua poi sempre Pettinari:“Se si fosse dato seguito a suo tempo alle mie continue richieste di attrezzare la struttura Ex Ivap, abbandonata per anni, oggi, che siamo in emergenza sanitaria mondiale, la Asl di Pescara non avrebbe avuto alcun problema a gestire la drammatica situazione che ci ha investito. E invece l’Abruzzo sarà in ritardo perché l’Ospedale Covid con grande probabilità arriverà quando il carico di pazienti sarà alleggerito. Non bisogna ripetere lo stesso errore e quindi è necessario agire subito sulla Palazzina Asl perché, in piena pandemia, non si può permettere che ci sia una struttura lasciata in decadimento mentre potrebbe erogare importanti servizi Covid, oppure ospitare altri reparti diminuendo il carico della struttura centrale del Santo Spirito. Reparti, inoltre, che in futuro potrebbero colmare quelle carenze croniche che da anni investono la Asl e che quindi rappresenterebbero un investimento utile sia in momenti emergenziali, come questo, che in momenti di lavoro ordinario, come mi auguro si torni presto a fare” conclude.

Questi gli attacchi dei pentastellati, che attendono risposte dalla Regione.

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