Ma quanto vali (in tempo di Coronavirus)?
AVEZZANO – La storia infinita della Didattica a distanza e, soprattutto della valutazione delle performances degli studenti, ancora non trova pace.
Eppure ce ne sarebbe davvero bisogno; per evitare di diventare generatori di ansie verso le famiglie, i genitori e gli studenti; e i docenti? Certo, anche verso di loro! Ebbene, ieri il Ministero ha emanato un’ulteriore Nota prot. 388 del 17 u.s. nella quale mette – per così dire – alcuni puntini sulle “i”. Ha chiarito, qualora non si fosse capito – che la D.a.D. è stata attivata con due scopi: 1) proseguire il compito sociale di “fare scuola” anche se “non a scuola”; 2) non interrompere il percorso di apprendimento; e questo perché il “principio guida delle autonomie scolastiche resta di dare validità sostanziale, non meramente formale all’anno scolastico”. Ha poi posto l’accento sul fatto che il solo invio di materiali, compiti, schemi, mappe che non siano stati preceduti da una spiegazione e/o non prevedano un successivo intervento di chiarimento/approfondimento da parte del docente NON SONO DIDATTICA A DISTANZA, la quale, come già ribadito in altri approfondimenti, deve contemplare momenti di relazione e scambio tra docenti e discenti.
Suggerisce poi,– alla luce delle nuove modalità, strumenti e “tipologia delle interazioni” – di riorganizzare e rimodulare le progettazioni elaborate all’inizio dell’ a.s., dopo un idoneo confronto con il resto del Consiglio di classe e dei componenti i dipartimenti. Nella nuova progettazione e nel nuovo percorso i docenti dovranno evitare sovrapposizioni di collegamenti e anche nell’assegnazione dei compiti, dovranno procedere concordando con gli altri docenti il carico di lavoro; in questa dimensione si rivela particolarmente utile il registro elettronico, nel quale, ogni docente può visionare casa/quando hanno fatto altri e cosa/quando faranno ancora.
Il dirigente scolastico, che riceverà le nuove progettazioni, dovrà svolgere un ruolo di “monitoraggio, verifica e coordinamento delle risorse della scuola” ed è poi chiamato a promuovere la costante interazione tra i docenti; in questo compito sarà affiancato dall’animatore Digitale e dal Team digitale; ultimo livello del controllo è il “consiglio di classe che rimane competente a ratificare le attività svolte e procedere ad un bilancio di verifica”.
Un’ultima breve digressione riguarda la valutazione nella D. a. D. cioè l’azione attraverso la quale il docente attribuisce un voto/giudizio sulla performance dello studente; poche righe rispetto alla lunghezza del documento (8 pagine) e “sbrigativa” la forma, dove sono presenti consueti (per non dire, banali) rimandi a caratteri della valutazione che sono ben noti a tutti i docenti ( incluso il dovere del docente a valutare/diritto dello studente ad essere valutato). In realtà si percepisce un dubbio circa la tipologia della valutazione che i docenti dovrebbero mettere in campo: quella sommativa ( quella che “pesa” quanto e cosa si è imparato) o quella formativa (quella che considera il percorso compiuto e da compiere per apprendere nel migliore dei modi)? Né chiarisce ulteriormente, il rimando alla normativa vigente (Dpr 122/2009, D.lgs 62/2017) presente in una precedente nota nella quale si chiarisce che “al di là dei momenti formalizzati relativi agli scrutini e agli esami di Stato, lascia la dimensione docimologica ai docenti, senza istruire particolari protocolli che sono più fonte di tradizione che normativa”.