Magliano dei Marsi. Il comitato classe 1971 si è congedato offrendo alla popolazione un piacevole momento di festa
MAGLIANO DE’ MARSI- “Arrivederci e grazie”. Queste sono le due parole che ogni membro della comunità di Magliano de’ Marsi si sente di pronunciare nei riguardi del Comitato Feste classe 1971. Una gratitudine dovuta al fatto che i ragazzi e le ragazze di questo comitato si sono fortemente impegnati, anche tralasciando impegni personali, nel realizzare una bellissima Festa Patronale che si è svolta fine giugno. E per congedarsi e ringraziare la comunità, i membri di tale comitato hanno voluto organizzare una piacevole festa.
Nella fresca ed autunnale serata di domenica 25 ottobre lungo piazza San Luigi Orione meglio conosciuto come “Il Serpentone”, le ragazze ed i ragazzi della classe 1971 hanno dato vita, sempre nel pieno rispetto delle norme anticovid, alla festa in questione.
Con buona musica ed un panino con la porchetta stretta tra le mani – panino gentilmente offerto dal comitato-, il partecipate alla serata, nonostante il fresco autunnale che è stato a tratti pungente, è stato piacevolmente coinvolto nella festa facendolo divertire per un momento e dimenticare i vari problemi.
Così scrive il sindaco di Magliano de’ Marsi, Pasqualino Di Cristofano sulla sua pagina social: “Grazie alle ragazze ed ai ragazzi del 1971, questa sera si sono congedati dalla guida del comitato feste offrendoci una piacevole serata condita da tanta allegria e riscoperta di tradizioni. Grazie, avete svolto egregiamente il vostro compito!”.
Alla fine della serata c’è stato il tradizionale ballo della pupazza. Tale ballo è molto significativo visto che la Pupazza è una raffigurazione simbolo di fertilità e legata ad antichi riti agricoli della tradizione pagana abruzzese e laziale. Terminato il ballo, la pupazza in questione, è stata bruciata e ciò indica due significati: “la distruzione del male” (la pupazza come simbolo di male) ad opera del fuoco che purifica e “fertilizzare il nuovo” ovvero, ciò che viene bruciato serve ad alimentare il nuovo che avanza.
E per salutare la classe 1971 ci piacerebbe utilizzare una frase del Premio Nobel per la Letteratura, il grande Robert Allen Zimmerman meglio conosciuto come Bob Dylan che dice: “Addio è una parola troppo grossa così ti dirò solo arrivederci”.