Marsica. Sanità da operetta. Immacolata No-Covid e Marsilio s’indigna. Delibere di… Santa Lucia per i lavori all’ospedale di Avezzano
AVEZZANO – A metà strada fra la farsa e la tragedia, il racconto odierno sulle sorti della sanità nella Marsica finisce per approdare… all’operetta. Il titolo, ovviamente, sarebbe, “Il Paese dei Campanelli”.
Andiamo per ordine e in modo del tutto sintetico.
Clinica Immacolata di Celano. Dopo settimane di incertezza sulla sua riconversione in ospedale Covid, oggi ha chiarito tutto il Sindaco di Celano, Settimio Santilli che con un post su Facebook, annuncia che la Asl, in considerazione che nella clinica sono rimasti solo tre medici, ha deciso di risolvere la convenzione per la trasformazione in ospedale Covid e, quindi, non se ne fa più nulla. Nessun commento da parte sua anche se la contrarietà generale a questo ipotesi a Celano era ben nota. Immediata l’indignazione del Presidente Marsilio che ha detto: «L’atteggiamento messo in atto all’interno della clinica ‘L’Immacolata’ di Celano, che non ha permesso di assicurare gli impegni presi per far fronte all’emergenza pandemica, è una vergogna. L’impegno di garantire adeguate cure sanitarie nella Marsica a Celano è venuto meno per incapacità da parte della clinica “L’Immacolata”, ente morale che associa Università Cattolica del Sacro Cuore e Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori di Milano. A un mese dall’ordinanza che prevedeva l’integrazione pubblico privato per garantire adeguate cure ai pazienti colpiti dal Covid 19 non si è riusciti ad ospitare i malati a causa delle assenze che, a vario titolo, sono state registrate tra il personale medico. Asl e Regione si erano impegnate fattivamente per realizzare, anticipandone i costi, tutti quegli interventi necessari per accogliere i malati, garantendo la sicurezza degli operatori sanitari nella struttura di Celano. Un lavoro intenso che doveva dare risposte adeguate alla necessità di cure alle persone colpite dal virus. Lo scorso 11 dicembre la Clinica ha comunicato alla Asl l’impossibilità di garantire le turnazioni nonostante tutto il lavoro e il supporto che la Asl, insieme al referente regionale per le emergenze, dottor Alberto Albani, hanno garantito dal primo momento. Un impedimento che ha portato la stessa Asl a risolvere la Convenzione con la clinica ‘L’Immacolata’, preso atto dell’assenza di garanzia degli standard organizzativi e di personale. L’incapacità dei medici di garantire quelle cure ai pazienti nella struttura di Celano impone anche la verifica degli standard organizzativi e di personale per constatare l’esistenza o meno dei livelli qualitativi di assistenza, che devono essere gli stessi delle strutture pubbliche. Una garanzia necessaria per continuare a beneficiare dell’accreditamento anche in futuro. Era inimmaginabile dopo le interlocuzioni avvenute con la proprietà che all’improvviso ci si trovasse in questa situazione a cause delle scelte messe in atto dai medici della clinica. Un atteggiamento che chi sceglie questa professione non si può permettere di assumere nel rispetto di chi ha bisogno di cure. Se al termine della verifica verranno accertate le assenze dei livelli di assistenza agiremo di conseguenza». Chi ci rimette: I Cittadini-Utenti della sanità.
Ospedale di Avezzano. Dopo mesi di tira e molla trascorsi fra assicurare, sia da parte della dirigenza Asl che da parte della Regione Abruzzo, che era tutto a posto, alla fine si viene a scoprire che non è tutto a posto, ma che basta il tendone della Croce Rossa, che poi viene liberato per alcuni problemi, la Asl dice perché non serve più, e, ora, che il Dg Testa ha passato la giornata di sabato scorso, 12 dicembre, a fare delibere per avviare i lavori nel nosocomio avezzanese. E tutti incentrati sull’Emergenza Covid. Si tratta, per la precisione, delle delibere n. 2216 – 2217- 2219, tutte del 12 dicembre appunto, nelle quali si dice rispettivamente:
- 2216: OGGETTO: PIANO DI RIORGANIZZAZIONE E POTENZIAMENTO DELLA RETE OSPEDALIERA PER EMERGENZA COVID – Art. 2 D.L. n.34 del 19.05.2020. Lavori di riorganizzazione layout e percorsi dedicati (Pronto Soccorso) – Presidio Ospedaliero SS, Filippo e Nicola di Avezzano – RUP Ing. Federico D’Aulerio: Presa d’atto e approvazione verbali di gara commissione giudicatrice; Aggiudicazione lavori all’impresa TODIMA S.r.l. di L’Aquila (Importo contratto € 213.309,86 oltre IVA).
- 2217: OGGETTO: PIANO DI RIORGANIZZAZIONE E POTENZIAMENTO DELLA RETE OSPEDALIERA PER EMERGENZA COVID – Art. 2 D.L. n.34 del 19.05.2020. Lavori per la riconversione n. 6 posti letto da area medica al primo piano ala est [Lotto 1 e Lotto 2) del Presidio Ospedaliero di Avezzano – RUP Inp. Federico D’Aulerio: Presa d’atto e approvazione verbali di gara commissione giudicatrice; Aggiudicazione lavori all’impresa EDIL DOMUS S.r.l. di Roccaraso – AQ {Importo contratto € 302.434,56 oltre IVA).
- 2219 – OGGETTO: PIANO DI RIORGANIZZAZIONE E POTENZIAMENTO DELLA RETE OSPEDALIERA PER EMERGENZA COVID – Art. 2 D.L. n.34 del 19.05.2020. Lavori per realizzazione di opere murarie ed impiantistiche nell’intera superficie per ridistribuzione spazi percorsi differenziato nell’area dell’attuale terapia intensiva polivalente (Lotto 2) del Presidio Ospedaliero SS. Filippo e Nicola di Avezzano – RUP Ing. Federico D’Aulerio: Presa d’atto e approvazione verbali di gara commissione giudicatrice; Aggiudicazione lavori all’impresa AUTELCOM S.p.A. di Pescara {Importo contratto € 484.206,22 oltre IVA).
Marco Marsilio Roberto Testa Sabrina Cicogna
Potremmo chiedere perché non si è fatto prima. Non lo facciamo per due motivi. Il primo perché al momento non è questo che ci interessa, poi perché ha già risposto Marsilio, anche in Tv nazionali, addossando la colpa a ritardi del governo e alla macchina burocratica italiana. Sta di fatto che al momento l’ospedale non è ancora in grado di offrire quanto serve per affrontare l’emergenza di questa pandemia. Chi ci rimette: I Cittadini-Utenti della sanità.
Ospedale da Campo. Ormai oltre un mese fa, la Conferenza dei Sindaci aveva deciso di chiedere alla Prefettura di avere un ospedale da campo dell’Esercito con personale medico e sanitario della Protezione Civile e dell’Esercito. Solo dopo un paio di sollecitazioni del Sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, la Prefettura rispose che era compito dell’organo politico deputato, ovvero della Regione Abruzzo che disse che non era necessario, che il tendone della Croce Rossa era più che sufficiente e che a breve tutto sarebbe andato a pallino. Sta di fatto che, l’ospedale da campo non è arrivato, quali siano le condizioni del Tendone in questo momento le sappiamo, che nell’ospedale di Avezzano si debbono fare i lavori, che la Clinica Immacolata non sarà ospedale Covid. Chi ci rimette: I Cittadini-Utenti della sanità.
Infermieri e medici distrutti Un vero ospedale da campo
Assunzioni di personale. I bandi emanati dalla Asl sono tutti di Marzo, Maggio e Giugno 2020 ma, stando a quanto si è potuto comprendere, di personale ne è arrivato poco o nulla, inviato per di più a L’Aquila. Come si ricorderà, peraltro, in questi mesi la Asl e la Regione, in questo territorio, si sono divertiti a giocare ai Quattro Cantoni con il personale che veniva spostato fra Avezzano, Castel di Sangro, Sulmona e Pescina. Tipo la macchina da spostare di Enzo Salvi, insomma, e senza concludere nulla, perché non potendo procedere alla… mitosi (sdoppiamento cellulare) di medici e infermieri, i poveretti sempre quelli erano e non potevano fare il loro lavoro in due ospedali diversi. Chi ci rimette: I Cittadini-Utenti della sanità.
Durissimo il commento di Nazzareno Di Matteo, uno dei leader del Comitato Emergenza Avezzano: «Dopo che la clinica L’Immacolata ha gettato la spugna, no a malati Covid-19, dobbiamo chiedere ai vari livelli istituzionali, Regione, Provincia, Sindaci non di chi sono le colpe, verrà il tempo, ma soluzioni immediate (ospedale da campo, macchina per tamponi, mettere in sinergia con Avezzano ospedali Tagliacozzo e Pescina…). Basta chiacchiere e distintivo. L’ospedale di Avezzano è al tracollo, abbiamo poco tempo a disposizione, se arriverà una nuova ondata sarà un disastro. Siamo tutti a rischio, nessuno escluso. Economia e sanità sono strettamente collegate. Se non risolviamo i problemi sanitari sarà difficile far ripartire l’economia. Ci saranno sempre stop and go. Bisogna riaprire tutto per sempre».
Commento che non possiamo che condividere. Ai responsabili della sanità in questa regione e in questa provincia, a questo punto, chiediamo di fare qualcosa e di farlo ora, presto sarebbe stato qualche mese fa ed è già passato. Scienziati e medici a livello mondiale prevedono una terza ondata pandemica, fra fine gennaio e inizio febbraio, che sarebbe di entità pari a questa che stiamo vivendo. In questo stato le conseguenze sarebbero disastrose. Chi ci rimette? Ma è semplice: I Cittadini-Utenti della sanità.