Messaggio del Vescovo Santoro alla Marsica: “L’Avvento sia per tutti la riconsegna delle nostre attese a Cristo”
AVEZZANO – In occasione dell’arrivo del tempo d’Avvento che ci preparerà alla festa del Natale, il Vescovo, mons. Pietro Santoro, ha voluto lasciare al popolo di Dio della Marsica un toccante ed incisivo messaggio. Una riflessione per l’anima, in attesa della Natività.
“L’uomo non è mai tanto povero come quando si accorge che gli manca tutto: non è mai tanto grande come quando, da questa stessa povertà, tende le braccia e il cuore verso Qualcuno. Cristo è questo Qualcuno… poiché egli è colui che viene, io sono colui che attende». Dobbiamo inserire queste parole di don Primo Mazzolari nel vissuto dei giorni di Avvento, per restituire all’Avvento la sua dimensione più vera: tendere le braccia e il cuore al Cristo che viene. Viene per me, non un oggetto tra gli oggetti, ma Persona che incontra la mia persona e la salva dal naufragio. Da questo incontro nasce la gioia, scaturisce la gioia. La gioia non è un sorriso stampato sul viso come un fondotinta. Non è una maschera.
È un essere raggiunti dall’amore di Cristo, dalla Misericordia di Cristo, dall’Eterno che entra nel mio tempo e diventa compagnia di Amore condiviso. E il nostro cuore, invaso dalla gioia che è Cristo, diventa un distributore, un comunicatore della gioia. A dire il vero, se guardiamo con sincerità nel nostro vissuto, dobbiamo ammettere che ci resta difficile sopportare la gioia degli altri. Si è prigionieri di noi stessi, della ricerca di una gioia blindata, chiusa a chiave. Da questo nascono le gelosie, le invidie, l’incapacità di perdonare, perché il perdono è la ricomposizione di una gioia frantumata. Da questo l’incapacità di condividere le sofferenze del prossimo, di guardare e stare accanto a chi vive la tristezza delle precarietà e delle solitudini. E così, giorno dopo giorno, si alimenta un cristianesimo di vernice, ridotto a sentimentalismo invertebrato. L’Avvento sia per tutti la riconsegna delle nostre attese a Cristo. Cristo deve rientrare nella nostra vita affinché la sua via diventi la nostra via, non due strade parallele, ma l’unica strada dove si cammina insieme, Gesù e noi insieme.”