Metanodotto di Sulmona. Guerra di parole fra Marsilio che parla di atto dovuto e… il resto del mondo. Comitati e No Hub: «Ignora le competenze»

SULMONA – Molti di voi, soprattutto quelli che hanno superato la cinquantina, ricorderanno uno straordinario film con Alberto Sordi e Monica Vitti, dal titolo “Io so che tu sai che io so”.

Un film basato su un gioco di equivoci, pregiudizi e false convinzioni che alla fine si svelano, ma che non riusciranno ad incrinare i rapporti di coppia e di famiglia.

Nel caso del post incontro al Ministro per il metanodotto con annessa megacentrale di Sulmona, le cose stano più o meno alla stessa maniera.

Il girotondo attorno alla centrale Snam di Sulmona

Ieri abbiamo riportato le dichiarazioni di Maurizio Acerbo, Segretario nazionale di Rifondazione Comunista, e della senatrice Cinquestelle, Gabriella Di Girolamo, che attaccano pesantemente Marsilio.

Oggi abbiamo Marsilio che risponde, attaccando, nemmeno tanto velatamente, il senatore Luciano D’Alfonso, ma che si prende un’altra raffica di accuse, in primis quella di mistificare la realtà, da Comitati Cittadini di Sulmona e No Hub Gas.

Rispetto al film, qui non c’è rischio di separazioni, perché fra questi protagonisti il rapporto è sempre stato oltremodo conflittuale.

Marsilio risponde a Prc e Cinquestelle passando per D’Alfonso

E passiamo alle reazioni. Questa la risposta di Marsilio, a Rifondazione e Cinquestelle, parlando però con D’Alfonso.

«Sul parere reso dalla Regione è ora di finirla con le mistificazioni. Alla riunione convocata dal ministero si esprimono pareri sulla base delle competenze attribuite.

Una riunione del genere non è un’assemblea politica dove si va a fare propaganda.

La Regione aveva il compito e il preciso dovere di esprimere la compatibilità dell’opera con alcune precise normative tecniche e con determinati strumenti pianificatori.

Non potevamo testimoniare il falso dicendo che l’opera contrasta con le norme e con questi strumenti pianificatori, quando l’istruttoria degli uffici certifica il contrario. I nostri uffici hanno riscontrato la compatibilità dell’intervento sotto il profilo tecnico e amministrativo.

Se avessi costretto i nostri uffici e i nostri dirigenti a dire il contrario avrei commesso un reato e avremmo prodotto in quella conferenza un vero e proprio falso ideologico.

“Se avessimo detto il contrario avremmo commesso un falso ideologico. Polemiche da chi non è stato nemmeno invitato”

Chi è andato a fare politica in una sede tecnica ha solo dimostrato per l’ennesima volta i propri limiti culturali, politici e morali.

D’altronde è ora di finirla con questa recita: se il Partito Democratico, nelle persone del Sindaco di Sulmona e del “presidente emerito” (che si permette di partecipare a una riunione nella quale non ha nessun titolo ne è stato invitato), vuole sfiduciare Cingolani e il governo che sostiene con molta determinazione la necessità di realizzare quest’opera, invece di prendere in giro i cittadini di Sulmona della Valle Peligna votino la sfiducia al ministro Cingolani e al governo Draghi che ne sostiene l’azione.

Tutto il resto sono chiacchiere vuote». Ipse dixit.

L’attacco al Presidente della Regione dei Comitati Cittadini e No Hub

A Marsilio rispondono i Comitati Cittadini di Sulmona e gli Hub No Gas che se la prendono con lui per non dire la verità su questa importante questione.

«Nel maldestro tentativo di giustificare il suo asservimento alla volontà della Snam e del governo Draghi il Presidente della Regione Marco Marsilio si arrampica sugli specchi, taccia di mistificazione chi si oppone all’opera perseguendo la conoscenza e la verità e tira fuori la ridicola tesi che la decisione sul metanodotto è una scelta tecnica e non politica.

Se c’è un tema eminentemente politico è proprio quello dell’energia. E’ una questione che forse più di ogni altra attiene alla geopolitica internazionale.

Lo sanno bene le multinazionali del settore fossile che investono grandi quantità di denaro per la loro azione di lobbyng al fine di influenzare le decisioni dei governi, sia a livello nazionale che europeo.

Ma il Presidente Marsilio, oltre a non saper distinguere tra aspetti politici e tecnici (questa riunione afferiva alla remissione degli atti procedurali dinanzi la Presidenza del Consiglio stante la negazione dell’intesa della Regione Abruzzo in materia legislativa concorrente, come quella dell’energia, appunto), non conosce neppure l’abc della democrazia e in democrazia si rispettano le decisioni delle istituzioni.

Sul metanodotto e la centrale Snam tutti i livelli istituzionali, dai Comuni alla Provincia alla Regione, fino ad oggi hanno espresso, con delibere motivate anche tecnicamente, il loro no.

“Marsilio dimentica che la Regione non ha titolarità territoriale e comuni, province e Regione hanno ripetutamente detto no. D’Alfonso ha chiesto di esserci e gli è stato concesso”

La Giunta regionale, presieduta dal Presidente Luciano D’Alfonso, ha prodotto sette delibere per negare l’intesa della Regione con lo Stato.

Il Consiglio regionale d’Abruzzo, compreso quello attuale, ha votato all’unanimità 10 risoluzioni di contrarietà al progetto della Snam.

Anche la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati nel 2011 ha approvato, con voti unanimi, una risoluzione contraria, che non è mai stata rispettata dai Governi che si sono succeduti.

Marsilio dovrebbe sapere, ma evidentemente lo ignora, che la Regione non possiede territorio: la titolarità territoriale è dei Comuni e spetta ad essi certificare se l’opera è compatibile o meno con gli strumenti urbanistici.

E la maggior parte dei Comuni ha attestato che il metanodotto non è compatibile.  Così come non è compatibile con gli usi civici, presenti in molte aree attraversate dal metanodotto.

Quindi cade anche la pretesa giustificazione “tecnica” dell’operato del Presidente Marco Marsilio.

Un Presidente talmente incompetente che non smette di fare strame delle più elementari regole dello Stato di diritto.

Restando sul piano strettamente procedurale va sottolineato che manca ancora lo studio sulla sismicità del tracciato che dovrà essere effettuato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. 

Quindi il pronunciamento favorevole di Marsilio non ha alcun senso logico perché dà per scontata una cosa che ancora non c’è, ovvero la compatibilità (non è anche questo un fatto tecnico?) del progetto della Snam con l’estrema fragilità sismica del territorio dell’Abruzzo interno e dell’Appennino centrale.

Quanto alla partecipazione alla riunione del 15 giugno di Luciano D’Alfonso, Marsilio dovrebbe sapere, ma anche questo lo ignora, che il Presidente emerito della Regione Abruzzo D’Alfonso, ha chiesto formalmente al rappresentante del Governo nazionale di partecipare.

E la richiesta è stata accolta».

Noi torniamo a ribadire che….

Alcuni esempi di energie verdi, sostenibili e rinnovabili

Noi ci permettiamo nuovamente di ribadire la nostra tesi.

Questa è una discussione fossile, oltre che folle.

Si vuol far credere che questo impianto serve a coprire l’emergenza nata con la guerra Russo-Ucraina, come si un metanodotto e una megacentrale del gas si realizzassero in mezz’ora.

Non è vero. Questo progetto sta in piedi da vent’anni, e da vent’anni di discute sempre degi stessi argomenti e problemi

Il problema non è “gas si o gas no”.

Vi rimandiamo all’articolo di ieri (in basso il link) dove abbiamo dato una breve e superficiale idea di quante e quali siano le opzioni, peraltro non in concorrenza ma in assoluta complementarietà, per produrre energia, in modo pulito, autonomo e senza creare problemi ai territori.

Aspettiamo progressi, come la povera vedova, la “commaruccia” di Sulmona, che prima di raggiungere l’amato marito, defunto per una fuga di gas, voleva vedere la prima caldaia ad aria e acqua installata a casa sua.

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