Metanodotto e Centrale di Sulmona. Paolucci, Pietrucci e Scoccia a Marsilio: «Se la Regione ha mutato idea porti la proposta in Consiglio»
L’AQUILA – Metanodotto e megacentrale gas di Sulmona, dopo il “Sì”… tecnico della Regione Abruzzo, risposta dettagliata a Marsilio dei consiglieri regionali di opposizione Pierpaolo Pietrucci, Silvio Paolucci e Marianna Scoccia.
I tre consiglieri, al di là di valutazioni personali, pongono a Marsilio cinque punti nodali e concreti fondamentali:
- La rilevanza politica di questa scelta;
- Il “No” da sempre pronunciato, formalmente e ufficialmente, non solo da Comuni e Province, ma anche dalla Regione con appositi atti;
- Risoluzioni del Consiglio regionale d’Abruzzo, compreso questo, contro il progetto Snam, corroborato da un atto identico della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati;
- La Titolarità territoriale che era, è e resta ai Comuni, e quindi sono loro a stabilire al compatibilità dell’opera;
- La necessità di predisporre uno studio, non a caso detto “preliminare”, sul rischio sismico della zona.
Questa, integrale e nel dettaglio, la posizione dei tre consiglieri, già resa nota allo stesso presidente della Regione, Marco Marsilio.
I “5 Punti” contro Marsilio di Paolucci, Pietrucci e Scoccia
«Spiace che il presidente Marsilio cerchi di confondere le idee agli abruzzesi, mischiando aspetti tecnici e aspetti politici. Mettiamola così:
- il tema energetico – soprattutto in questa fase – è quello più politico e strategico di tutti, sul quale si scatenano le guerre, si stipulano nuovi accordi commerciali internazionali, si fanno investimenti miliardari proiettati nei prossimi decenni, si cerca di aiutare famiglie e imprese colpite dai rincari. Scegliere come compensare il taglio del gas russo, insistere sulle fonti fossili o investire nelle energie rinnovabili è politica pura;
- sulla realizzazione del gasdotto Linea Adriatica e sull’autorizzazione del tratto Sulmona-Foligno la Regione Abruzzo ha sempre espresso parere contrario con motivazioni legate alla sicurezza sismica del tracciato e avanzando anche proposte alternative. Insieme alla Regione tutti i livelli istituzionali, dai Comuni alla Provincia, fino ad oggi hanno espresso, con delibere motivate anche tecnicamente, il loro No;
- La Giunta regionale presieduta da Luciano D’Alfonso ha prodotto sette delibere per negare l’Intesa della Regione con lo Stato, qualunque fosse il Governo in carica. Il Consiglio regionale, compreso quello attuale, ha votato all’unanimità 10 Risoluzioni di contrarietà al progetto della Snam. Anche la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati nel 2011 ha approvato, con voti unanimi, una Risoluzione contraria, mai stata rispettata dai Governi che si sono succeduti;
- la titolarità territoriale è dei Comuni e a loro spetta certificare se l’opera è compatibile o meno con gli strumenti urbanistici. La maggior parte dei Comuni ha attestato che il metanodotto non è compatibile. Così come non è compatibile con la legislazione sugli Usi Civici, presenti in molte aree attraversate dal metanodotto;
- sul piano strettamente procedurale va ricordato che prima di assumere una decisione deve essere predisposto e verificato lo studio sulla sismicità del tracciato affidato dal MISE all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Insomma, Marsilio la smetta di fare battute sulla sfiducia a Cingolani o di nascondersi dietro le istruttorie tecniche degli uffici.
Se la Regione vuole cambiare orientamento e dare parere favorevole all’opera, porti un provvedimento in Giunta e in Consiglio.
Proprio perché queste riunioni ministeriali non sono “un’assemblea politica dove si va a fare propaganda”, Marsilio si assuma le sue responsabilità: perché le Amministrazioni parlano con gli Atti ufficiali, non con le chiacchiere e i comunicati». Silvio Paolucci, Pierpaolo Pietrucci e Marianna Scoccia.