Michele Fina il giorno dopo l’elezione al Senato: «La strada è la coalizione. Sono andato ad Aielli: Fontamara e la Costituzione sono la mia bussola»
AVEZZANO – «Il Partito Democratico e il progetto che ha dato vita a questa lista hanno senso se svolgono una funzione coalizionale.
Anche in Abruzzo quando abbiamo lavorato per unire i cittadini ci hanno premiato, come a Chieti e a Sulmona e in molte altre città, come alle ultime elezioni provinciali. Sono convinto che questa sia la strada da seguire anche per la costruzione dell’alternativa a Marsilio».
È questa l’analisi che Michele Fina, neoeletto al Senato per il Partito Democratico e segretario regionale del partito, ha espresso nel corso della conferenza stampa di analisi dei risultati delle elezioni politiche.
Per Fina «se avessimo avuto una coalizione avremmo fatto una campagna elettorale diversa. La mancanza di un’alleanza ha reso i nostri elettori privi di un voto, quello dell’uninominale era per una sfida impossibile».
«Far tesoro del lavoro di allargamento che abbiamo fatto fin qua»
La strada per unire passa, ha detto il segretario del Pd Abruzzo che è stato eletto Senatore, dal «far tesoro del lavoro di allargamento che abbiamo fatto fin qua, del gruppo di persone, dei candidati e non solo, che si sono spesi gettando il cuore oltre l’ostacolo.
Ricostruiremo un partito e un campo intorno a questa tipologia di persone e alla nostra unità interna, che sia propedeutica ad un’unità più larga».
Fina ha citato le componenti della coalizione a cui ambisce dicendo che «non abbiamo in questa campagna elettorale fatto nemmeno una polemica su niente con i nostri concorrenti del campo del centrosinistra senza del resto riceverle.
Considero ad esempio positivamente alcune candidature dei Cinque Stelle, comprese le parlamentari che sono state rielette, che hanno svolto un buon lavoro in Parlamento anche assieme a noi.
Anche con Azione e Italia Viva l’interlocuzione è rimasta viva».
Leggendo nello specifico i risultati del Pd, il segretario ha detto che «in Abruzzo si è assottigliata la distanza dal nazionale a cui siamo stati storicamente abituati, indica che abbiamo iniziato a ricostruire ma che questo percorso è ancora lungo da compiere.
La direzione del tornare a radicarci ed essere presenti dovunque è chiara e la partita per le elezioni regionali è solo iniziata, visto che il centrodestra non è maggioranza né in Italia né in Abruzzo.
E nel prossimo futuro non saremo divisi».
«Svolgeremo una funzione di opposizione e di controllo, lo faremo in Parlamento, nei territori, in piazza, a difesa dei nostri valori»
La lettura generale: «Il centrosinistra è sconfitto ma Fratelli d’Italia vince cannibalizzando gli alleati.
È l’unico partito che in questi quattro anni e mezzo non ha condiviso nessuna responsabilità, questa caratteristica in un periodo difficile ha trasformato una formazione del cinque per cento in primo partito del Paese.
Per quanto ci riguarda, dopo tanti anni di esperienze di governo svolgeremo una funzione di opposizione e di controllo, lo faremo in Parlamento, nei territori, in piazza, a difesa dei nostri valori.
Sono stato subito dopo le elezioni ad Aielli: Fontamara e la Costituzione sui muri fanno già capire quello che non dimenticherò mai di fare: difendere ciò che è giusto e combattere ciò che è ingiusto.
Certamente farò il parlamentare di territorio, mi farò carico dei problemi e sarò a fianco dei nostri amministratori, dei consiglieri regionali, delle associazioni di categoria e dei sindacati, del ricco mondo dell’associazionismo».
Interventi anche dei consiglieri regionali Pierpaolo Pietrucci e Sandro Mariani e del candidato Fabio Ranieri.
Nelle foto da sinistra il candidato Massimo Carugno, la candidata Emma Zarroli, Ranieri, Fina, la candidata Rita Innocenzi, Pietrucci.
Erano presenti tra gli altri i segretari provinciali dell’Aquila e di Teramo Francesco Piacente e Piergiorgio Possenti, i consiglieri comunali dell’Aquila Stefano Palumbo e Stefano Albano, la segretaria dell’Aquila Emanuela Di Giovambattista.