Ministro Patuanelli in Abruzzo: le reazioni di Fedele (M5S) e Fina (PD)
Importante presenza del ministro Stefano Patuanelli che visita l’Abruzzo: punti di forza e criticità, per una ripartenza e per strutturare un futuro. Subito accolto da Giorgio Fedele (M5S) e Michele Fina (PD), che dopo essersi interfacciati ed avere assistito alla visita, hanno commentato così:
Giorgio Fedele (Consigliere Regionale M5S): “Sono molto soddisfatto della visita del Ministro Stefano Patuanelli perché ha potuto constatare con i suoi occhi quanto gli avevo già segnalato in precedenza: le criticità su cui si deve intervenire e punti di forza da valorizzare. Ricordiamo che la Marsica produce il 30% del Pil agricolo della regione, e valorizzare l’agricoltura significa pensare allo sviluppo economico e sostenibile di tutto il territorio. Il Fucino è il cuore agricolo produttivo dell’Abruzzo e rappresenta un’eccellenza italiana ed europea. Il sistema è strutturato con una produzione di eccellenza, che rappresenta già un’applicazione di agricoltura 4.0. Il problema nasce con la presenza di forti criticità che limitano lo sviluppo economico, soprattutto la capacità di gestione dell’acqua che deve essere resa più efficiente. Col Ministro abbiamo potuto parlare della questione presente nel nostro territorio, lavorando per arrivare a una gestione della risorsa idrica che permetta di sprecare meno acqua possibile, passando all’irrigazione a goccia.“
Soddisfazione anche dalle fila PD, con Michele Fina (segretario del Partito Democratico abruzzese) che commenta: “Esprimo forte apprezzamento sia per la presenza del ministro Patuanelli in Abruzzo, in visita a diverse realtà del nostro sistema agricolo, sia per le sue dichiarazioni in relazione alle alleanze politiche. Certo il percorso di alleanza tra il M5S e i partiti del centro sinistra è un lavoro da far maturare insieme ma è importante sapere che questo è il perimetro del campo che può, meglio di qualunque altro, essere al servizio del Paese e dei territori. Dobbiamo confrontarci su punti qualificanti che indicano bene le nostre identità; tra questi senza dubbio un’agricoltura sostenibile come uno dei motori della ricostruzione a cui siamo chiamati“.