“Momo’ e Milua” di Loredana Ciferni, epilogo di Madama Butterfly
È nota a tutti la triste conclusione dell’opera lirica “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini: il suicidio di Cio Cio-San, nome giapponese di Butterfly, chiude il dramma mentre il bambino che lei ha avuto da Pinkerton, viene portato in America da Pinkerton stesso e da Kete sua sposa ufficiale.
Questa drammatica conclusione diventa l’incipit del nuovo libro scritto da Loredana Ciferni dal titolo “Momo’ e Milua” e pubblicato nella collana I Diamanti della Narrativa dell’Aletti Editore.
Il protagonista è Momo’ – nome giapponese con il quale l’autrice immagina che Butterfly chiamasse suo figlio – e nel libro vi è narrata la sua vita in America, della sua crescita, dell’educazione e delle sue vicissitudini fino al moneto in cui incontra e poi sposa Milua – figlia del suo maestro di arti marziali Susumo-San – e che per Momo’ “incarna l’elemento salvifico del simile che cura il simile” come afferma l’autrice che continua affermando che nello stile dell’opera il termine ‘gioioso’ caratterizza il compromesso tra la tragedia e la commedia.
Amante dei racconti e in particolare dei racconti brevi, la Ciferniri cerca uno stile naturale ma elegante che ben possa descrivere “i sentimenti sinceri di due giovani cuori alle prese con la ricerca del vero amore e quindi, della gioia di vivere”.
Ma il libro offre un’altra e più profonda chiave di lettura: “la necessità di dare risposta agli amori cattivi quelli che svuotano le persone”, le impoveriscono e le lasciano prive di voglia di vivere.
Sono quegli amori, quei rapporti e tante altre tragiche vicende che strappano i giovani dalle loro gioiose attività, li attirano come malefiche calamite mistificando la loro bella illusione e succhiandone ogni buon sentimento, offrendo in cambio soltanto egoismo e aridità.
Ma la speranza di vivere un tempo sereno in un mondo migliore permea tutto il libro, come afferma la stessa autrice che, nata a Montesilvano, frequenta e si diploma presso l’Istituto d’Arte di Pescara per laurearsi dopo in Lettere Moderne e specializzarsi in consulenza gestionale del lll settore.
Crea manufatti artistici di ogni genere e allestisce particolari presepi artistici. La partecipazione a mostre d’arte le hanno permesso di raccogliere diversi riconoscimenti, targhe, premi, e menzioni di merito. In ambito letterario, avvia la sua carriera nel 2001 con “Un sogno di libertà” per il quale vince il premio della critica presso il Comune di Cosseria (SV).
Da quel momento scrive e pubblica racconti e poesie che raccolgono consensi di critica e di pubblico; nel 2018 pubblica “I racconti del bene – Storie Leggende e poesie”, nel 2020 “Ostro 202” raccolta antologica poetica con altri cinque scrittori ed è del 2022 l’ultima fatica letteraria “Momo’ e Milua”.