Mostacci: così non va! Chiedo a Poste di rivedere gli orari di apertura dell’ufficio

Collarmele – La situazione dell’ufficio postale non è più accettabile.

Ci troviamo di fronte ad una mancanza di rispetto nei confronti di una comunità che ha le sue fragilità – dice il sindaco di Collarmele, Antonio Mostacci – e di cui l’azienda non si sta occupando minimamente.  Ho provato come Sindaco, su sollecitazione dei cittadini, ad informare Poste Italiane già da mesi ma non ho avuto alcun riscontro se non evasivi risposte che non danno certezze né sull’an né su quando si tornerà ad un minimo di normalità”.

Vedere gente anziana in fila per ore all’esterno dell’ufficio postale, a temperature bassissime (Collarmele è un paese a 835 m slm e con un microclima molto particolare per via della ventosita’)  per via della riduzione degli orari di apertura dell’ufficio, fa veramente male.

Antonio Mostacci

Il decalogo di poste italiane redatto in collaborazione con Anci, per tutelare i piccoli comuni, sbandierato sui media da un paio di anni appare desolatamente disapplicato – dice ancora il primo cittadino – e la collaborazione con le amministrazioni comunali non mi sembra obiettivamente conseguita né nei tempo né nei modi. Ho cercato di essere paziente, di dare tempo anche in considerazione della crisi pandemica che stiamo vivendo, ma ora non posso più esimermi dal rappresentante pubblicamente un disagio che viviamo. Leggo di imminenti riaperture a tempo pieno in altri comuni mentre è assordante il silenzio sul nostro ufficio. Ormai è evidente che le persone che vivono i territori marginali non sono considerate ma almeno si abbia il coraggio di ammetterlo e si eviti di fare campagne di marketing nazionale sulla prossimità e sulla funzionalità del servizio. Auspico un tempestivo ritorno alla normalità – conclude Mostacci – e mi aspetto che sia riconosciuto il diritto ad esistere e a resistere,  che i servizi pubblici siano garantiti per tutti, che anche il  nostro mondo possa far parte del vostro mondo“.

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