Museo Civico di Rieti, ingressi in aumento rispetto al periodo pre-pandemia. Rosati: “Grazie ai fondi ottenuti realizzeremo il Museo diffuso”
RIETI – Il Museo Civico di Rieti nel biennio 2022-2023 registra un aumento delle presenze di visitatori rispetto al biennio 2018-2019, con 4.917 visitatori, a fronte dei 2.438 dei due anni precedenti alla pandemia. Anche gli incassi dei periodi presi in considerazione segnano un aumento passando dai 10.956 del periodo 2018-19 ai 14.303 del 2022-23, dato ancora più significativo tenendo conto delle numerose situazioni in cui è stato permesso l’ingresso gratuito.
Eventi ed iniziative promosse dal Museo che hanno caratterizzato ad esempio l’anno 2022, come la “Notte dei musei” del 14 maggio, in cui si sono registrati 113 ingressi, la “Notte bianca” del 2 luglio con 47 ingressi e la Mostra diffusa nel centro storico della città “Alla ricerca del Bello”, in occasione dei duecento anni dalla morte di Antonio Canova, inaugurata in dicembre e che ha fortemente incentivato la ripresa delle visite grazie a due convegni ed al restauro della sua celebre Ebe. È da sottolineare che l’aumento delle presenze registrate si è verificato soprattutto nella Sezione Storico-Artistica, interessata da un numero maggiore di eventi rispetto alla Sezione Archeologica e che le ore di apertura del Museo sono state aumentate, pur mantenendo invariato l’organico.
La maggioranza degli ingressi è comunque da attribuire alle attività didattiche che il Museo offre alle scuole del territorio. Accessi che, dopo il periodo pandemico, hanno registrato una ripresa (+6,6%). L’interesse e l’entusiasmo con cui la scuola partecipa alle attività museali è ancor più dimostrata dall’aumento delle convenzioni che negli ultimi anni il Museo ha stipulato con gli Istituti Scolastici. È tuttavia da sottolineare che il Museo si rivolge non solo alle scuole, ma a tutte le fasce di età con visite guidate a tema, eventi straordinari, mostre, spettacoli.
Da notare, inoltre, un consistente incremento di visitatori stranieri (+141%), che se da un lato può trovare spiegazione nell’aumento della popolazione studentesca non di nazionalità italiana, dall’altro può farsi derivare dal turismo lento, che vede la presenza di stranieri sul territorio organizzati in piccoli nuclei provenienti soprattutto dal nord Europa.
Il Museo, quindi, si sta attrezzando per diventare un luogo dove tornare e ritornare più volte, dove poter scoprire sempre qualcosa in più e dove conoscere le altre strutture culturali del territorio per lavorare in rete. Spiega l’Assessore alla Cultura Letizia Rosati “Noi stiamo immaginando un Museo casa di tutti ed evento sociale in un’ottica di politiche museali innovative che vedranno, grazie ai fondi del PNC – Next Appennino, la creazione del Museo diffuso con una serie di servizi digitali e di accoglienza non solo nelle due sedi storiche ma anche nei luoghi di pregio di proprietà comunale quali il Teatro, l’Oratorio di S. Pietro Martire e il piano nobile del Palazzo Comunale che sarà musealizzato.
Stiamo lavorando a questa piccola rivoluzione che offrirà molti più servizi grazie ad una impresa culturale giovanile. In preparazione a tutto ciò sono aumentate le aperture a tema e quelle gratuite per favorire la conoscenza del patrimonio anche alle comunità straniere.
Porto ad esempio la visita nell’occasione dell’Epifania della comunità ucraina nel gennaio del 2023 presso la sezione Storico Artistica, per donare ai bambini e alle loro famiglie, giunte qui nell’emergenza della guerra, un’occasione di scoperta e per favorire una vera integrazione. Ho voluto anche allargare la fascia di coloro che potranno accedere gratuitamente per ragioni legate alla disabilità o ai corsi di studio universitario”.
In questo quadro, infine, vi è da considerare che soltanto dal luglio 2023, grazie all’azione dell’Amministrazione Comunale, il Museo è stato dotato di un nuovo direttore, Francesca Lezzi.
“Si è lavorato moltissimo nel mettere in cantiere progetti in grado di reperire fondi attraverso la partecipazione a bandi pubblici – spiega la direttrice Lezzi – Questo permetterà già nel prossimo futuro di realizzare molte iniziative rivolte al pubblico come visite speciali o attività didattiche, ma anche di incrementare il patrimonio del Museo con l’acquisizione di nuove opere.
Inoltre per favorire la diffusione della conoscenza delle nostre collezioni, soprattutto ad un pubblico giovane, è stata riattivata la pagina Facebook e sono stati aperti due nuovi canali, Instagram e TikTok, che pubblicano con regolarità rubriche di approfondimento.
Un impegno particolare è stato profuso per il progetto del Sistema Territoriale Integrato dei Musei, Biblioteche e Archivi della Sabina e del Cicolano, il SIMBAS, di cui Rieti è Comune capofila che vedrà un consistente ampliamento della rete degli istituti culturali della provincia. Non volendo sfuggire ai paragoni proposti da alcuni media del territorio si sottolinea che la nostra idea di cultura è quella di rete, e di diffusione sistemica: tanto più si amplia l’offerta culturale tanto più crescerà la consapevolezza dei cittadini dell’enorme patrimonio che abbiamo in custodia, che narra il ruolo del territorio nel nostro passato, una potenzialità per il presente, ma anche la base della crescita futura”.