Nella logica della fede una lirica all’Immacolata della scrittrice dei Marsi Maria Assunta Oddi
“All’Immacolata.
Il grembo si fece dono di grazia
Quando sulla tela leggera del cielo
I calzari alati d’arcangeli
Con tuono d’arcobaleno
Calpestarono pianori montani
Candidi come tovaglie d’altari
A portare l’eco dell’annuncio
Stupore e meraviglia di un Dio Bambino
Nell’universo fiorito di nuova speranza.
Oh Narciso di Saron sbocciato tra la neve
La tua fioritura sarà perenne!
Nella solitudine gelata e buia della notte
Tra gli stazzi risuona l’eco assordante
Dei vagiti innocenti d’agnelli
Rapiti dal tramonto a ponente.
Ad incantare il secolo buio
nella luce della stella cometa
a mezzanotte una fanciulla
tra il brusio dolce di preghiera
in ginocchio davanti al suo pargolo.
Anteriore alla vita, sussiste alla morte
L’origine della creazione essenza immortale
D’antico mattino non offuscato dal sepolcro.
Ora che i fiori dell’eden si fanno corona
A cingere il candore della tua fronte
La sola immacolata tra perduti beni
Sorride l’anima abbagliata del
Tuo inviolabile splendore.
Mistero affascinante di silente parola
Inonda di bellezza divina nel Verbo
Il mondo intero cavalcando
I cavalli dell’apocalisse con il bacio
Ardente di una madre posato
Sul volto del nascituro di maestà perfetto.
L’amore tenero della Vergine abbraccia
I cuori di ogni uomo di buona volontà
Nel volo di farfalle eterne sul vestibolo
Del suo manto fatto volta azzurra
Di casa eterna nel Celeste Padre”.
Luco dei Marsi 07-12-2023 Maria Assunta Oddi