Neve: apre Monte Piselli, unica pista di sci nel teramano. Ancora chiusa Prati di Tivo

TERAMO – Con una seggiovia che raggiunge i 1700 metri e un tappeto di 150 metri per principianti, 2 rifugi oltre alle strutture ricettive che si trovano alla base degli impianti, la stazione sciistica di Monte Piselli è l’unica aperta nella provincia di Teramo.

“Abbiamo questo primato perché gli impianti di Prati di Tivo sono fermi da 5 anni, quelli di Prato Selva da 20, e purtroppo i nostri amici/competitor di Campo Imperatore quest’anno riapriranno con qualche prescrizione limitativa.

Questa la piccola medaglia che mettiamo al petto”, afferma Enzo Lori, presidente Cotuge dal 2017, ente pubblico che rappresenta il territorio e le attività che ricadono nei Monti Gemelli e proprietaria degli impianti di Monte Piselli che si trovano a cavallo tra Marche e Abruzzo, ossia tra Ascoli Piceno e i due comuni teramani di Civitella del Tronto e Valle Castellana. La gestione della stazione è stata affidata 5 anni fa alla società Remigio Group, con l’amministratore delegato Dario D’Agostino.

Attivi dal 23 dicembre, gli impianti di Monte Piselli stanno portando in quota visitatori per passeggiate, ciaspolate e sci alpinismo, ma la neve non è ancora sufficiente per rendere le piste operative: “Stamattina era pieno di sciatori sui nostri impianti, ma per fuori pista. Aspettiamo pronti la prossima nevicata con il battipista acquistato l’anno scorso per poi accogliere sciatori anche sulle nostre piste. Preferiamo non installare l’impianto di innevamento artificiale per rispetto dell’ambiente”, prosegue il presidente della Cotuge e maestro di sci dal 1987.

“Nel 2025 ci apprestiamo a sostituire i vecchi impianti, grazie a dei contributi arrivati da diversi serbatori per un totale di 12 milioni di euro e oggi sono già partite progettazioni, rilievi geologici e territoriali”.

La stazione di Monte Piselli sorta nel 1963, “era avveniristica.

Ora – conclude Lori – dobbiamo puntare, sempre nell’ottica del rispetto ambientale e del ripopolamento delle aree interne, a un sistema che possa farci essere una stazione turistica tarata non esclusivamente sugli sciatori”.