“Next generation Fucino”. Al convegno di Trasacco Anga e Opoa tra dialogo e ricerca e il ruolo dell’Europa
AVEZZANO – Grande apprezzamento per “Next Generation Fucino”, il convegno organizzato da ANGA i giovani di Confagricoltura l’Aquila, in collaborazione con Opoa Marsia, la più grande Organizzazione di Produttori del Fucino.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Trasacco ed ha visto l’intervento del sindaco del centro agricolo del Fucino, Cesidio Lobene.
Presente anche l’assessore regionale al bilancio Mario Quaglieri, che ha annunciato imminenti provvedimenti che riguarderanno l’area fucense.
«Noi di ANGA abbiamo la consapevolezza di vivere in un periodo di grandi cambiamenti nel quale bisogna, oltre ad affrontarne le difficoltà, coglierne le opportunità – ha affermato il Presidente di ANGA Erminio Pensa -.
Il futuro è nostro e per questo dobbiamo farci trovare pronti. Purtroppo, i recenti dati del censimento rilevano che sono ancora troppo pochi i giovani che vogliono fare agricoltura», ha continuato il presidente Pensa, tra gli ideatori della convenzione con l’Università degli Studi di Teramo, per incentivare le iscrizioni al nuovo corso della sede distaccata di Avezzano, “Intensificazione sostenibile delle produzioni ortofrutticole”.
Proprio facendo riferimento al mondo accademico e all’importanza della collaborazione tra centri di ricerca e imprenditori è intervenuto il Professor Fabio Stagnari, trattando il tema della gestione del suolo, indispensabile per chi opera nel settore: «La fertilità dei terreni va salvaguardata ad ogni costo, e la nuova frontiera è quella dell’agricoltura di precisione.
Non la semplice applicazione delle tecnologie ma un vero e proprio balzo culturale che deve prevedere forti investimenti pubblici nei centri di ricerca e nelle università. I giovani agricoltori sono recettivi a questi nuovi paradigmi e vanno opportunamente formati e questo è lo scopo del corso di laurea aperto ad Avezzano».
Franco Cherubini, Vicepresidente dei giovani di Confagricoltura l’Aquila, ha presentato uno studio da lui condotto sul valore dei terreni nel Fucino, “tra speculazione e bene rifugio”, ed è emerso che «nel Fucino negli ultimi 3 anni il valore dei terreni è più che raddoppiato da 30 mila/ha a 60/70 mila/ha.
Le normali dinamiche economiche della legge della domanda e dell’offerta sono influenzate da fattori estranei al mondo delle imprese agricole, molti soggetti operano con finalità speculative ed altri, soprattutto i vecchi proprietari, usano la terra come bene rifugio».
Franco Cherubini, soddisfatto dell’organizzazione di questo evento ha concluso: «Far parte di ANGA L’Aquila, collaborare con i giovani imprenditori della zona nell’organizzazione dell’evento, è stato motivo di crescita personale e professionale. Contribuire a divulgare gli aspetti di interesse collettivo relativamente il settore produttivo fucense riempie d’orgoglio».
Attesissimo l’intervento di Antonio Granata, ex Direttore Generale di Melinda ed Opera, che ha affrontato il convulso e divisivo tema della riduzione dei fitofarmaci imposta dall’UE, spesso distante dalle esigenze reali: «L’Ue a volte sottovaluta il ruolo economico e sociale dell’agricoltura come produttrice di cibo.
Spesso le iniziative assunte non sono ponderate con i riflessi sulla redditività delle imprese. È indubbio, tuttavia, che i limiti sfidanti posti, devono essere affrontati con investimenti pubblici in ricerca e innovazione.
È sempre stato così nella storia economica. Le nuove frontiere sono le TEA (Tecnologie di Evoluzione Assistita), tecniche di miglioramento genetico moderne che permettono di ottenere piante resistenti ai patogeni, resilienti ai cambiamenti climatici, più efficienti nell’uso degli input produttivi e in linea con le esigenze dei consumatori moderni.
Tuttavia, non va dimenticato che lo sviluppo di queste tecnologie ha bisogno di forti investimenti in competenze e ricerca. Bene, quindi, che accanto ai giovani agricoltori del Fucino vi sia un contesto accademico in grado di supportarli per l’utilizzo di queste innovazioni».
E sul futuro delle produzioni ortofrutticole il Dott. Granata ha concluso: «I consumatori vogliono una produzione abbondante, presente per 12 mesi l’anno. Nel settore ortofrutticolo i prodotti devono essere di facile consumo, mono porzionati, privi semi, dolci e perfettamente maturi; non interessano le modalità di produzione: tradizionale, biologica, integrata, biodinamica perché ogni target di consumatore sceglie la propria».
Marco Di Cicco, in chiusura dell’incontro, ha affermato: «Negli anni a venire servirà investire nella ricerca tecnologica e genetica, inoltre, bisognerà concentrare di più e meglio l’offerta, i nostri competitor sul mercato sono aziende con 30 o 40 referenze disponibili per 12 mesi, se non ci aggreghiamo, anche ad aziende che producono nel centro e sud Italia e concentriamo l’offerta, come sta tentando, di fare OPOA, saremo destinati a sparire.
Dobbiamo immaginare il Fucino come un’unica entità – insiste poi Di Cicco – anche per investire nella ricerca servirà aggregazione, così come per far sentire i nostri bisogni al mondo politico, l’aggregazione è l’unica strada che abbiamo per crescere e avere una remunerazione dignitosa per il nostro lavoro.
Un appello poi a tutti noi giovani agricoltori: non dobbiamo trascurare il nostro interesse per l’Europa. La partecipazione al voto alle prossime elezioni europee è particolarmente importante perché tutte le decisioni sul nostro mestiere, nel bene e nel male, partono di Bruxelles».