Niente da fare: per la politica L’Aquila è L’Aquila e la Marsica è il nulla

Il nuovo "Pre-Triage" dell'ospedale dell'Aquila

AVEZZANO – Mentre il caos continua a regnare sovrano in ogni struttura sanitaria della Marsica, un comunicato stampa della Asl1 dirama un annuncio trionfante per L’Aquila: “Nel rispetto dei tempi contrattualizzati, 21 giorni naturali e consecutivi, oggi sono stati ultimati i lavori di adeguamento dei locali pre-triage nel Pronto Soccorso dell’Ospedale San Salvatore de L’Aquila”.

Quattro stanze singole e dotate di bagno per l’isolamento dei pazienti Covid, miglioramento delle condizioni del personale sanitario, sostituzione delle tende e del container, separazione dei percorsi in completa sicurezza per pazienti e personale sanitario, una serie di altri particolari lavori di adeguamento in fase di predisposizione. Buon per L’Aquila! E per la Marsica?

Per la Marsica minacce di licenziamento per il personale che avrebbe filmato lo scempio dei malati Covid dell’ospedale di Avezzano; ospedale da campo manco a parlarne; assunzioni di personale pura utopia. E la storia si perpetua nel tempo. I marsicani, meglio appellati oggi marsicanesi, sono figli di un dio minore. La storia, purtroppo, si ripete. E chi è avanti negli anni, ben ricorda le scritte sui muri della città capoluogo che accoglievano i lavoratori provenienti da Avezzano, Celano, Tagliacozzo, Pescina ed altri paesi del circondario con il seguente, eloquente benvenuto: “E’ vietato l’ingresso ai Marsi-cani”.

Il Tendone della Cri all’Ospedale di Avezzano

Oggi, mutatis mutandis, e lungi dal fare lotta di campanile, si può tranquillamente affermare che è vietato aiutare i marsicani, sopraffatti dalla pandemia e massacrati dalla politica regionale. 

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