No della Fiom-Cgil e niente firma al contratto di espansione presentato dal LFoundry Avezzano. Ecco le motivazioni
AVEZZANO – No secco e niente firma della Fiom-Cgil L’Aquila, della quale è segretaria Elvira Simona De Santis, al Contratto di Espansione presentato, in sede ministrale per l’esame congiunto, da LFoundry di Avezzano.
Dopo essere entrata nell’occhio del ciclone per la vicenda dei lavoratori precari che rischiano di restare a casa dopo anni, ora si apre il fronte futuro.
Il Contratto di espansione, infatti, per dirla in linguaggio assolutamente comprensibile a tutti, altro non è che il piano che una azienda propone per pianificare il suo rilancio e il suo programma futuro.
Una sorta di piano industriale vero e proprio che dovrebbe, quantomeno, offrire garanzie sul presente con strategie di sviluppo per il futuro.
Per la Fiom-Cgil, tutto ciò non sarebbe presente nel documento presentato da Marcello D’Antiochia e soci.
Questa la nota con al quale la Fiom-Cgil L’Aquila chiarisce e spiega la sua scelta.
La nota della Fiom-Cgil L’Aquila sul Piano di Espansione di LFoundry
«Nella giornata del 27 luglio 2022 ha avuto luogo in sede Ministeriale (in modalità videoconferenza) l’esame congiunto relativo alla stipula del contratto di espansione (CdE).
Come delegazione FIOM riteniamo fondamentale che nell’ambito della stipula di un CdE venga adeguatamente esplicitato il piano di rilancio dell’azienda come questo piano si realizzi sia tramite la formazione specifica del personale già in forza sia con le assunzioni mirate di figure professionali in possesso del know-how non presente in azienda.
Oltre che utile strumento per favorire le uscite di personale tramite prepensionamento, pensiamo, infatti, che il CdE sia funzionale a garantire il futuro dello stabilimento e con esso le persone che ivi lavorano.
Pertanto, in coerenza con quanto previsto dall’art.41 D.Lgs 148/2015 (CdE, appunto) in merito alla necessità per le aziende di “modifica dei processi aziendali finalizzati al progresso e allo sviluppo tecnologico dell’attività, nonché la conseguente esigenza di modificare le competenze professionali in organico mediante un loro più razionale impiego e, in ogni caso, prevedendo l’assunzione di nuove professionalità”, la delegazione Fiom non ha ritenuto esaustive le informazioni ricevute in sede di esame congiunto, né quanto previsto nella stesura finale del testo dell’accordo e pertanto ha ritenuto non opportuno sottoscriverlo.
In particolare:
- Il piano strategico di reindustrializzazione o riorganizzazione è risultato estremamente generico e privo di garanzie di tenuta tecnologica e occupazionale nel tempo dello stabilimento avezzanese.
- E decisamente carente la descrizione di dettaglio delle nuove competenze e dei nuovi profili professionali necessari alla realizzazione di un piano strategico di reindustrializzazione o riorganizzazione; a tal riguardo la delegazione FIOM ritiene che le figure di “manutentore” che si intende assumere, citate dall’azienda durante l’esame congiunto, da sole non rispondano all’obiettivo di progresso e sviluppo tecnologico dello stabilimento alla base della stipula di un contratto di espansione. Alla formazione per l’acquisizione delle nuove competenze, infatti, si dovrebbe affiancare il piano di assunzioni (nel rapporto di almeno 1 a 3 rispetto ai pensionamenti) di specifiche figure professionali funzionali alla realizzazione di un piano strategico che l’accordo dovrebbe accompagnare. A tal proposito ln delegazione FIOM ha sottolineato quanto le numerose figure di alta e altissima professionalità che, soprattutto negli ultimi mesi, hanno lasciato la società e non sono state rimpiazzate, rappresentino un problema nell’immediato cd in prospettiva per la solidità industriale dell’intero sito di Avezzano.
- C’è un evidente elemento di incoerenza tra il progetto di formazione e riqualificazione e gli ambiti che vedranno le assunzioni. Per esempio il testo dell’accordo prevede assunzioni nelle Facilities sottintendendo che manchino alcune professionalità, ma nel piano formativo non vi è traccio di corsi specifici riferiti a nuove produzioni;
- Sempre con riferimento al piano di formazione, manca la valutazione delle competenze tecniche professionali iniziali, frutto di quanto già dovrebbe essere stato messo a punto attraverso il ricorso al Fondo Nuove Competenze nel corso del 2021.
La delegazione FIOM, infine, ha espresso perplessità di fronte alla indisponibilità da parte dell’azienda di indicare nel testo dell’accordo, oltre al numero di dipendenti diretti LFoundry, quello medio dei lavoratori in somministrazione presenti nello stabilimento, i quali sono inseriti in modo strutturale all’interno dei cieli produttivi».
Insomma, ce n’è quanto basta per tenere molto alte le antenne e capire cosa sta bollendo in pentola dalle parti dello stabilimento avezzanese ex Micron.