“Non finisce mai” – “Poesie” – “New York My soul”: tre libri per l’estate

Ce n’è per tutti i gusti.

Per tutti. Per tutti coloro che a qualunque titolo esercitino l’abilità di lettura.

Segnaliamo tre libri, dei quali è giunta la notizia di pubblicazione in redazione; ognuno di loro ha un suo tema, dal viaggio alla violenza, alle poesie…

Un tema sempre attuale, cogente e doloroso – la violenza sessuale – quello affrontato nel libro NON FINISCE MAI di Sabrina Prioli per Edizioni Elicon che verrà presentato, con la moderazione della giornalista Michela Santoro, giovedì 18 luglio alle ore 17:30 al Palazzetto dei Nobili a L’Aquila, alla presenza dell’on. Stefania Pezzopane, dell’avv. Simona Giannangeli e del prof. Luciano D’Amico; vi parteciperà anche lo scrittore attore Moni Ivadia da sempre impegnato sui temi civili e convinto sostenitore dei diritti e della pace e le  danzatrici di DiversaMenteDanza proporranno una  Scena Esprerienza di cui sono le curatrici.

Violenza sulle donne, nei confronti della quale è necessario ampliare la comprensione non solo sulla violenza in senso stretto ma anche su quella “da diporto” ovvero quella che le vittime vivono e subiscono nelle esperienze nel sistema di giustizia e nella società e in confronti delle quali spesso è parimenti difficile difendersi.

Dallo scrittore aquilano Piero Irti NEW YORK MY SOUL edito da Michele Biallo un libro guida sulla metropoli americana. In esso è palese, già dal titolo, l’amore che lega l’autore a questa città; per tal motivo diventa un vademecum indispensabile per chi volesse intraprendere il viaggio e recarsi a visitarla: Irti utilizza le sue descrizioni per lasciar vivere le atmosfere dei luoghi della città ove si reca ogni anno da 40 anni, scoprendone ogni volta un angolo diverso e affascinate.

“Qualcuno ha detto che se non hai visto New York almeno una volta nella vita, non hai mai vissuto” scrive Mauro Pansini che ha firmato la prefazione.  E più avanti precisa: “Le indicazioni e le riflessioni dell’ autore, semplici, chiare e immediate, saranno senz’altro il miglior viatico per conoscere e amare la città, non soltanto per i posti più noti, quelli da cartolina, ma anche e soprattutto per quelli sconosciuti ai più, anch’essi in grado di offrire quei suoni, quei colori e quegli odori che possono rendere il respiro più autentico e profondo di questa meravigliosa metropoli”; inoltre, i testi completi e precisi,  sono corredati da scatti fotografici eseguiti dallo stesso scrittore che vanno perciò, ad  impreziosire le 240 pagine del libro, confermando – qualora ce ne fosse bisogno – quello che la scrittura aveva già provveduto a descrivere.

Per decisione dell’autore, 30 copie sono state donate a L’AQUILA PER LA VITA un ente prestigioso a cui l’autore riconosce l’impegno rivolto a fianco di chi soffre e va a sostenere la sanità cittadine.

Dal testo descrittivo – connotativo al testo poetico. Fil rouge la Grande Mela.

Il volume POESIE di Pascal D’Angelo per Radici Edizioni propone la nuova edizione delle poesie di Pascal D’Angelo, autore con origini abruzzesi di Introdacqua, emigrato in America dove fu acclamato come il “poeta del piccone e della pala”. Il volume presenta le poesie in lingua originale e in italiano; Mariagiorgia Ulbar si è occupata della traduzione dall’inglese mentre il merito della scoperta è da attribuire a Massimo Tardio, cultore della storia dell’emigrazione abruzzese e animatore della D’Angelo’s House ad Introdacqua.  Lavoro di ricerca lungo – 30 anni, paziente e certosino per recuperare la breve produzione poetica e, con essa l’autobiografia SON OF ITALY ripubblicata in Italia da Readerfoblind.

L’ editore Gianluca Salustri dichiara che la Radici Edizioni, non poteva non interessarsi alla storia di D’Angelo, anche per la mission della casa editrice che “si occupa molto delle tematiche relative al chi ha deciso di restare ma anche a chi è voluto partire” e  con orgoglio pubblica il volume che si inscrive lungo quel solco già tracciato da John Fante e Pietro Di Donato e che valorizza l’impegno di coloro che conoscendo solo la lingua madre dialettale, animati dal bisogno di scrivere e poetare, impararono l’inglese e dettero vita alle loro produzioni.

E così fece anche D’Angelo che imparò la lingua su un vecchio dizionario dopo aver sgobbato e faticato sui cantieri della Grande Mela; Tardio manifesta il suo rammarico perché è convinto che una gran parte della produzione del poeta sia andato perso. La profonda traccia abruzzese, la si coglie anche nella copertina del libro dove compare un’opera di Daniela D’Arielli che, in quest’opera in anteprima, apre la collaborazione con la Radici Edizioni in una collana –  RINASCITE – che accoglie la pubblicazione di piccoli tesori letterari ormai andati fuori catalogo e che è urgente recuperare.