Nuova Inchiesta sulla Sanità Regionale (III)
AVEZZANO – Il periodo che stiamo vivendo, ormai da due anni, è sicuramente difficile, così come sono stati i due anni di pandemia, tuttavia l’emergenza sembra essere ancora chiara ed evidente, infatti il problema della difesa sanitaria primaria e di base sembra ancora tutto da risolvere.
Ma andiamo con ordine e vediamo cosa risulta al momento.
Nelle scuole si sono avuti problemi alla riapertura, ma alcune criticità sono emerse sul finire del mese di gennaio quando, ad esempio, in un asilo una classe è stata posta in quarantena per via di un bambino risultato positivo al tampone.
L’emergenza conseguente come è stata gestita?
L’abbiamo chiesto ad alcuni genitori: (G.D.) “…non capisco come sia possibile che al rientro in classe sia potuto sfuggire la positività del bambino che ora si riflette su tutta la classe e su molte più famiglie…Sappiamo che la scuola ha problemi e molte criticità e che i dirigenti scolastici cercano di mantenere le scuole aperte col minimo rischio, tuttavia ora siamo nei guai…”;
(R.O.) “…Siamo in attesa di comunicazioni…Dalla Scuola non è giunto nulla a parte le poche notizie che giungono attraverso il rappresentante di classe…La ASL tace…Dovrebbero dirci come funzionerà la cosa dei tamponi…Va fatto subito? Fra dieci giorni?…”;
(R.B.) “…Mah! Siamo alle solite…Parole, parole…Ho tenuto mia figlia lontano dalla scuola finché non avesse ricevuto il vaccino…Ci hanno anche telefonato a casa per sapere perché la bambina non venisse a scuola…Poi al rientro me la mettono in quarantena!“.
Per caso abbiamo raccolto l’impressione di alcuni del personale ATA che han cercato di tranquillizzare i genitori venuti a riprendere i bambini: “…Avete ragione, ma noi stiamo facendo del nostro meglio e così gli insegnanti…“, “…Non sappiamo come la cosa sia avvenuta ma bisogna reagire positivamente…“.
Intanto, oggi che scadeva la quarantena di 10 giorni, molti bambini che hanno effettuato il tampone di controllo, molecolare e all’interporto, non hanno ricevuto i risultati del test e sono rimasti dunque a casa con notevoli disagi!
Notizie ufficiose riferiscono che ci siano problemi, di nuovo, nel processamento dei tamponi e sarebbe il caso di avere qualche notizia…
La questione dei tamponi è sempre delicata assai, infatti per chi si è recato ad eseguire il test molecolare al CRAB ha dovuto spendere 50-60 € e nel caso che il test fosse stato rivolto ad una intera famiglia la spesa si sarebbe aggirata sui 180 – 240 € per 3-4 persone, mentre i test antigenici, che alla fine tuttavia non sembrano ricevere la giusta attenzione e validazione dalla ASL, hanno un costo assai più basso da 5-6 € per quelli autogestiti a 10-12 per quelli eseguiti presso le farmacie e 20 € altrove.
Ma restano, tuttavia, puramente di primo riferimento perché quello molecolare è il solo definitivo.
A Via Fucino, presso il Centro vaccinale, la situazione è migliorata nel senso che il tasso di servizio è stato adeguato al tasso degli arrivi di utenti.
Nel grafico della figura che segue sono riportati i tempi di attesa medi degli ultimi due-tre mesi.
Dalla figura si evince chiaramente che solo recentemente, il Centro Vaccinazione ha ridotto i tempi di attesa in accesso e durante il trattamento.
Tuttavia le criticità non mancano come mostrano alcune impressioni raccolte tra gli utenti dopo aver ricevuto la terza dose in particolare.
(M.M.), un po’ trafelato, ci ha detto che “…Non capisco perché l’abbiano spostato dalla Scuola Vivenza, visto che qui, a Via Fucino, c’è meno spazio…Ho atteso più di un’ora…”;
D.D.) ha detto invece che “…abbiamo sbrigato tutte le parti burocratiche in pochi minuti e poi siamo rimasti in attesa del vaccino…“;
(D.G) “…dopo aver fornito le notizie anamnestiche, in registrazione mi avevan detto che avrei avuto la dose Moderna, ho atteso che arrivasse la dose di vaccino ma poi mi han detto che per errore mi avevan fatto la dose di Pfizer, ma che non c’era da preoccuparsi che tanto i due vaccini sono perfettamente equivalenti…“;
(D.E.) “…Ho visto una certa concitazione mentre alcuni pazienti attendevano di ricevere la loro dose…Sembrava mancassero alcune dosi e poi è arrivato frettolosamente un addetto della ASL con il contenitore refrigerato…“
Alla fine l’impressione che si ha è che la ASL tra tamponi e vaccini, al di là delle pratiche burocratiche debba ancora risolvere non poche criticità.
E la cosa è confermata da un altro fatto: in alcuni ambulatori medici, è stata registrata la carenza di alcuni presidi e dotazioni per le medicazioni, ad esempio mancanza di alcuni tipi di garze e bende (soprattutto pre-medicate) oltre a Eosina o Betadina, per la ragione, riferita da alcuni del personale che alcune ditte fornitrici hanno mutato la ragione sociale e quindi la ASl ha difficoltà a ricevere la fornitura perché deve procedere alla riqualificazione del soggetto fornitore…
Un medico, sentito a proposito del suo prossimo pensionamento ha dichiarato “…ho deciso di andar via perché è difficile operare dentro la struttura sanitaria ospedaliera… questi ultimi due anni son stati terribili, ma la burocrazia uccide per davvero…“
Su questo punto, abbiamo sentito per caso un dirigente sanitario dell’Ospedale di Aosta che sconsolato ha dichiarato “…non si può trasformare la sanità, specie ospedaliera, in un semplice bilancio economico…Trascorro molte ore a compilare resoconti economici piuttosto che pensare a informare e formare il mio personale su procedure o su tecniche sanitarie…”
In fin dei conti siam sempre lì: l’ospedale e la Sanità…
Segue (III)