Nuova inchiesta sulla Sanità Regionale(II). Le promesse di Marsilio e la triste realtà…
E’ difficile parlare di Sanità regionale senza richiamare la visione nazionale dei problemi, anche se la gestione sanitaria è tutta nelle mani delle Regioni o almeno così sembrerebbe.
Alcuni exploit del Presidente della Giunta d’Abruzzo possono aiutarci a comprendere meglio l’attualità, prima di andare a cercare nel passato le cause di ciò che avviene, oggi, sotto i nostri occhi.
Da quale giorno gira in rete la figura che segue.
Al di là del fatto che sembra piuttosto una immagine di contestazione, tuttavia, pone un problema, una domanda alla quale sarebbe opportuno trovare una risposta, ovvero: ma la Sanità, secondo anche il dettato costituzionale, non dovrebbe essere al primo posto?
La questione dei posti letto in caduta è assai grave e merita un esame che faremo prossimamente, così come cercheremo di capire perché, come anticipato nel precedente articolo, dopo due anni l’emergenza sanitaria ospedali è ancora un grave criticità.
Veniamo ora ai contenuti degli annunci fatti nell’ambito della Regione Abruzzo che sono riportati negli screenshot delle figure che seguono.
Quindi, ad una prima lettura, sembrerebbe che ci siano risorse finanziarie importanti per avviare una sistemazione della Sanità Regionale.
Tuttavia, un altro annuncio importante lascia nel dubbio se, nell’ambito della Sanità Regionale, ci sia uno spazio dedicato alla Sanità nella Marsica.
Infatti, l’annuncio successivo riguarda la realizzazione della Nuova Centrale 118 all’Aquila presso l’Ospedale San Salvatore…
La domanda nasce spontanea: che l’Aquila sia il Capoluogo di Regione è indubbio ma non esaurisce l’intero territorio regionale, quindi cosa si ha in mente per il resto del territorio e per la zona marsicana ad esempio?
Da una recente intervista fatta ad alcuni pazienti degli ambulatori di Via Monte Velino è emerso che non sono pochi i casi in cui, per un esame diagnostico, vengano fissati appuntamenti anche a Castel di Sangro.
Uno di essi (DG) ha riferito, addirittura, che per una medicazione di chirurgia vascolare, che in genere dura circa una mezz’ora, gli era stato fissato dal CUP l’appuntamento a Castel di Sangro!
Forse è da ripensare tutta la struttura della Sanità abruzzese per evitare queste che sono comunque disfunzioni.
Va anche segnalato il fatto che, all’epoca della sub-commissario Baraldi (crediamo di non sbagliare il nome ma siamo a disposizione per rettifiche), furono accorpati i laboratori di analisi cliniche o privilegiando i grandi laboratori o cercando di creare degli hub, nell’idea che riducendo gli accreditamenti si migliorasse la spesa globale: non sembra che ciò sia avvenuto, infatti molti utenti non hanno abbandonato i laboratori di fiducia e pagano gli esami extra-ticket in quanto questi laboratori non sono più accreditati…