Nuovo Borgo Rurale di Villa San Sebastiano. La chiesa di San Francesco chiusa da due anni. Chiesta e Stato sordi alle richieste dei fedeli
VILLA SAN SEBASTIANO – “Dio non abita più qui?”. È la domanda che si pongono gli abitanti di Nuovo Borgo Rurale di Villa San Sebastiano. Da due anni la porta della chiesa dedicata a San Francesco è sbarrata, poiché giudicata inagibile da un’indagine tecnica.
E i fedeli del piccolo borgo, da allora, sono privi di adeguata assistenza spirituale, nonostante l’intimo fervore di fede e di preghiera che li anima e li sostiene. La chiesa di San Francesco, è bene ricordarlo, fu edificata dopo la devastante alluvione del 1955, allorquando numerosissime famiglie rimasero senza casa e prive di ogni sostegno.
Su impulso del sindaco dell’epoca, Mario Bonifici e contando soprattutto sul forte impegno dei laboriosi abitanti villesi, nacque il nuovo villaggio denominato Nuovo Borgo Rurale, ben lontano dal pericolo immanente del monte Aurunzo.
Una chiesa, quella di San Francesco, chiusa per indifferenza istituzionale ed ecclesiale, per rarefazione di risorse atte a provvedere al suo mantenimento e alla sua sicurezza, nonostante i numerosi sforzi economici dei fedeli che si tassano spontaneamente per il pagamento delle bollette dell’energia elettrica, onde non mettere a tacere definitivamente almeno il suono delle campane.
Per rimettere in sicurezza il luogo di culto non occorrono cifre stratosferiche. Sarebbero sufficienti minimi impegni della Curia e dello Stato. Ma da queste orecchie, pare che nessuno voglia ascoltare il grido di aiuto di tanti fedeli.
Il 24 dicembre, Vigilia di Natale, sarà veglia per la raccolta di offerte per obliterare le ultime scadenze dell’anno.
Inutile dire: c’è dolore viscerale che si prova di fronte alla rovina, materiale e morale, malgrado si abbiano quali punti cardinali di riferimento la Costituzione Italiana e il Vangelo di Cristo.