Nuovo Impianto Irriguo del Fucino: ad Avezzano nasce la bozza dei Comuni della Marsica
In sala consiliare una grande rappresentanza marsicana per cercare la svolta riguardo Fucino
AVEZZANO – Giornata di grandi summit a Palazzo Città di Avezzano. Con in testa l’assessore Ruscio, si è svolta oggi una riunione allargata alle istituzioni ed alle associazioni marsicane.
Tematica centrale, l’irriguo fucense, situazione che si trascina già da tempi immemori; le prime idee di ammodernamento furono espresse in lire.
Diverse le idee portate avanti nel tempo, dove per ben due volte sembra che una quadra del cerchio ci fosse. Ma entrambi i tentativi andarono deserti.
Adesso ci si riprova, con alla testa il Comune di Avezzano, al quale hanno risposto “presente” moltissime delegazioni, segno tangibile che il problema viene recepito da tutte le amministrazioni della zona.
Da Aielli e Celano, fino a Trasacco e Collelongo, passando per San Benedetto dei Marsi, Ortucchio e quasi tutte le realtà marsicane; tutti hanno voluto partecipare alla stesura della bozza da presentare in Regione. Presenti anche le sigle sindacali del settore.
Riguardo questo documento condiviso per un progetto di irriguo del Fucino, abbiamo chiesto ulteriori spiegazioni all’assessore Loreta Ruscio, ed a Stefano Fabrizi di Confagricoltura.
Queste le loro risposte:
D: Assessore Ruscio, una grande risposta e partecipazione, da Aielli a Collelongo, San Benedetto e moltissime realtà fucensi per questo progetto, oltre ad associazioni. Può essere la chiave di volta per il Fucino, dopo 2 false partenze?
Ruscio: “Questa giornata è sicuramente significativa, perché non era stato mai firmato un documento (che ho denominato, insieme ai sindaci “Patto di unione per il Fucino”). Questo significa che è un progetto che deve essere necessariamente realizzato proprio per la tutela e la salvaguardia dell’economia marsicana”.
D: Proprio dal punto di vista economico: vista la situazione, già difficoltosa prima del Covid, quanto diventa importante un rammodernamento del Fucino dopo questi due anni e in questo momento storico?
Ruscio: “Questo è non importante, ma importantissimo, soprattutto per il momento storico che stiamo vivendo in questo momento, con un aumento generalizzato dei prezzi, caro carburanti ed altri rincari. E’ assolutamente necessaria quest’opera”.
D: Dottor Fabrizi, questo è un progetto che ha visto diverse albe e mai un tramonto: quanto può essere importante per i lavoratori questo patto? Quale impatto può avere sul comparto agricoltura?
Fabrizi: “Un progetto fondamentale per la sopravvivenza della stessa agricoltura del Fucino, di questo motore economico della Marsica.
Ormai non c’è più tempo, occorre irrigare cercando di utilizzare meno acqua possibile, e questo lo consente solamente un impianto di irrigazione intubato; bisogna conservare l’acqua in inverno, per poterla utilizzare d’estate, ed è chiaro che bisogna andare verso il risparmio idrico.
L’impianto consente anche di migliorare la qualità dei prodotti che si ottengono.
Queste sono tutte questioni previste dal Piano di Transizione Ecologica dell’Unione Europea; non stiamo dicendo niente di nuovo, lo diciamo da 40 anni a questa parte”.
D: Analizzando il periodo storico (Covid, guerra e mancanza di materie prime), potrebbe essere una chiave di volta la riqualificazione del Fucino? Quanto sarebbe importante anche per il territorio, nel breve e lungo periodo?
Fabrizi: “Più che per l’economia agricola del Fucino (genericamente massiva e volta verso la coltivazione di ortaggi), c’è un aspetto importante collegato alla crisi economica ed alla guerra: l’inflazione.
Questa può erodere notevolmente il potere di acquisto dei consumatori, e così ridurre anche il consumo dei prodotti del Fucino, che sono ad altissimo valore aggiunto”.