Obbligo di firma per il palpeggiatore seriale di Avezzano: in giro di giorno, a casa di notte…
Il ventitreenne avezzanese è accusato di aver toccato delle ragazze mentre circolava in bicicletta
AVEZZANO – Arriva come un fulmine a ciel sereno l’ordinanza del Tribunale del Riesame de L’Aquila, che lascia stupiti i più, ed arrabbiati in molti. Respinta la richiesta della Procura marsicana e del PM Maurizio Maria Cerrato, che vedono negata la loro richiesta agli arresti domiciliari, respinta e mutata dal GIP Daria Lombardi in un semplice obbligo di firma, obbligo di dimora ad Avezzano e divieto di uscire nelle ore notturne. Praticamente, tolto l’obbligo di firma, una normale vita da zona arancione. Oggettivamente la domanda viene spontanea: dove sta la pena per il molestatore, rispetto alla sua vita normale, in questa situazione pandemica? Il dubbio aleggia nell’aria.
Ricostruendo la sua storia infatti, più che un dubbio viene spontaneo: il ragazzo, 23enne avezzanese, accusato da tre donne deve rispondere delle accuse di violenza sessuale denunciata dalle vittime. Grazie alla sua mountain bike nera, il giovane andava in giro a cercare ragazze da importunare. Prima vittima in Pineta, intenta a fare jogging e molestata repentinamente alle spalle da “un ragazzo in bici“, come da lei denunciato.
Dopo le indagini della Polizia Locale, si è riuscito ad accertare almeno tre episodi di molestia, anche grazie ad un sistema di videosorveglianza che ha colto il ragazzo in almeno uno degli atti. Dopo le denunce e le prove fornite, oggi la doccia fredda per le vittime, le quali speravano semplicemente di non avere più timore di andare in giro e potersi trovare in queste situazioni, nell’attesa della sentenza definitiva. Invece il tribunale del riesame ha disposto un semplice obbligo di firma, che sarà l’unico cambiamento della vita del palpeggiatore, viste le norme da situazione pandemica che incombono su tutti noi.
Vedendo queste sentenze (che vanno accettate, come sempre, anche se non condivise), i commenti che si vedono sotto i vari articoli saranno ben spiegati e quanto mai ovvi, ormai: dall’incitatore al linciaggio, all’utente che sminuisce l’accaduto con battute sciocche e molto spesso triviali, il circo sarà scontato e difficile da mitigare. Come possiamo aspettarci di migliorare il tessuto sociale, se dall’alto l’esempio che arriva è nullo o quasi? Diritti civili, molestie, discriminazioni, etc… Come possiamo pretendere che una società migliori, se la giustizia si dimostra inerte difronte a chi commette infrazioni? Ed in una Avezzano che assomiglia sempre più un quadro di Joan Mirò o di Salvador Dalì, il surrealismo regna sovrano anche oggi. Nell’attesa di un risveglio migliore domani, per oggi è tutto, ahinoi.