Oggi la festa di Don Giovanni Bosco, il santo che dedicò la sua vita alla cura dei giovani

Giovanni nacque nel 1815, in una modesta cascina della provincia di Asti.

Figlio di contadini, perse presto il padre e fu la madre a lavorare nei campi con grande sacrificio, per assicurare il sostentamento alla famiglia e permettere a Giovanni di studiare.

Egli seguì la vocazione sacerdotale fin da giovane e cominciò a occuparsi dei ragazzi, facendoli giocare, ma – al contempo – attirandoli alla preghiera.

Un giorno, gli si illuminò la strada della sua missione che tanto desiderava realizzare: essere fra i giovani, come sacerdote, e insegnare loro a conoscere la dottrina cattolica, ad amare il Signore e la Madonna, per raggiungere la salvezza dell’anima.

Gli si presentarono dei ragazzi poveri e indifesi, che mise insieme e a cui diede l’opportunità di istruirsi e crescere grazie all’Oratorio.

Don Bosco, spinto da grande zelo e animato dalla carità verso il prossimo voleva salvare le anime. Con questo fine, si prodigò per i ragazzi raccolti per strada, li sfamò e insegnò loro un mestiere.

Stava nascendo il nuovo mondo industriale e Giovanni capì che la gioventù doveva essere preparata alla vita moralmente e professionalmente. Così si occupò di scuola e fondò laboratori, cioè le prime scuole professionali, dalle quali dovevano uscire operai onesti e capaci. Un’opera che pose sotto la protezione di san Francesco di Sales, da cui il nome “Salesiani”, che proliferò anche in altri Paesi.

Per i ragazzi, egli sopportò la fatica e le persecuzioni dei sospettosi. Gli elementi della spiritualità di don Bosco sono il lavoro continuo e la temperanza che manifestava nella dolcezza, nella clemenza, nell’umiltà, nell’allegria.

Nel 1872, con santa Maria Domenica Mazzarello (1837-1881), fondò l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Don Bosco morì nel 1888: al mondo aveva donato le basi per una nuova “pedagogia del cuore”.

Fu beatificato da Pio XI il 2 giugno 1929 e canonizzato il 1° aprile 1934.