Oggi si festeggia San Giovanni Apostolo, il discepolo che Gesù amava

San Giovanni evangelista, opera di Vladimir Borovikovskij

Figlio di Zebedeo e Maria Salome e fratello di Giacomo il Maggiore, esercitava la professione del pescatore nel lago di Tiberiade, quando Gesù lo chiamò all’apostolato.

Giovanni allora era nel fiore degli anni, purissimo, abbandonò le reti e assieme al fratello seguì Gesù.

Giovanni, assieme a Pietro e Giacomo, fu testimone della Trasfigurazione e, nell’Ultima Cena poté reclinare il capo sul petto del Salvatore.

Fu poi vicino a Gesù non solo nel tempo della letizia, ma anche in quello del dolore: nell’orto del Getsemani, e unico degli Apostoli, sul Calvario.

Ricevuto lo Spirito Santo nella Pentecoste, infiammato di ardente amore, annunciò il Vangelo ai Giudei.

Fu messo in prigione, flagellato, ma tutto sopportò con leggerezza, contento di essere reputato degno di patire offese per il nome di Gesù Cristo.

Passò la maggior parte dei suoi anni in Efeso in compagnia della Madonna: qui fondò una fiorente comunità religiosa e governò le Chiese limitrofe.

Chiamato da Domiziano, dovette recarsi a Roma, dove fu condannato alla immersione in una caldaia di olio bollente. Il Santo però non ne ricevette alcun danno, anzi usci dal supplizio più vegeto di quanto vi era entrato.

Allora gli fu commutata la pena di morte in quella dell’esilio nell’isola di Patmos, fino alla morte di Domiziano, dove scrisse l’Apocalisse.

Essendo l’unico Apostolo ancora vivente, fu pregato dai fedeli e vescovi di mettere per iscritto la dottrina che predicava: così scrisse il quarto Vangelo che suppone i primi tre e li completa. È il Vangelo della divinità di Cristo.

Lasciò pure in dono alla Chiesa tre lettere canoniche, nelle quali trasfuse tutto l’amore di cui ardeva la sua grand’anima.

Già cadente per gli anni, né potendosi più reggere, si faceva portare in chiesa per predicare, ma non ripeteva che queste parole: « Figliuolini miei, amatevi l’un l’altro ». Stanchi di udire sempre lo stesso ritornello i fedeli gli fecero rimostranze; ma egli rispose: « È questo il gran precetto del Signore, fate questo e avrete fatto abbastanza ».

Raggiunse l’età di 100 anni e fu l’unico fra gli Apostoli che non suggellò col sangue il suo apostolato.

Morì ad Efeso tra la fine del I e l’inizio del II secolo.

San Giovanni è sempre raffigurato insieme ad un’aquila perché lui, rispetto agli altri tre evangelisti, nel vangelo ha parlato con una visione più alta e ampia verso l’assoluto.