Oggi si festeggia Santa Cecilia, la Patrona della musica, strumentisti e cantanti. La storia

AVEZZANO – Onorata da tempi immemorabili: Cecilia era promessa sposa di Valeriano, ma aveva promesso la sua verginità a Cristo; riuscì a far battezzare da papa Urbano il suo sposo, al quale rivelò, rispettata, il voto che aveva fatto.

Un angelo, offerto alla visione di Valeriano, difendeva la promessa fatta a Gesù.

L’imperatore Giustiniano, nel Dies Natalis di S. Cecilia celebrava la festa nella Basilica costruita sulla casa della Famiglia dei Cecili; papa Pasquale I ampliò la Basilica, rintracciò il corpo della santa, lo compose in un cofano di cipresso racchiuso in un sarcofago marmoreo. Vicino ad esso, in un altro sarcofago, pose i resti di Valeriano, Tjburzio e Massimo, tutti collocati sotto l’altare; in un cofanetto d’argento fu sistemato il capo di Cecilia, che più tardi venne trasferito da Leone IV nella chiesa dei Santi Quattro Coronati.

Nel 19 ottobre 1599 ci fu la ricognizione delle reliquie della martire su ordine di papa Clemente VIII: il cardinale Baronio (di Sora) andò a esplorare il sarcofago di Cecilia, trovandovi all’interno l’arca di cipresso ancora integra e, dentro, il corpo incorrotto della martire: coperto di un velo di seta ancora intriso di sangue sopra l’abito tessuto con fili d’oro, giaceva non supino, come di solito si trovano le salme, ma coricato sul lato destro “dando l’impressione”, così il Baronio, “più di una che dormisse che di una defunta”.

Fu chiamato immediatamente lo scultore Stefano Maderno perché facesse un disegno del corpo della martire così come era stato trovato: egli se ne servì poi per la bella statua marmorea che si ammira tuttora nelle catacombe di San Callisto.

Prima di essere riposte sotto l’altare maggiore della basilica, le reliquie furono esposte alla venerazione dei fedeli. Le condizioni del ritrovamento e le vesti intrise di sangue provano che la giovane mori martire.

E’ la Patrona della musica, strumentisti e cantanti perché secondo la leggenda la nobildonna il giorno del suo matrimonio cantando espresse il desiderio di restare vergine al suo futuro sposo e riuscì a convertirlo.

S. Cecilia è una delle sette donne martiri di cui si fa menzione nel Canone Romano.

(A cura del Santuario di San Diodato in San Giovanni Vecchio Valle Roveto AQ)