Orsetto felice in un apiario abbandonato fuori Pnalm. Forconi: «Urgono soluzioni alternative ai recinti elettrificati e compatibili con gli orsi»
PESCASSEROLI – Incontro sicuramente straordinario e fortunato dello zoologo paolo Forconi, qualche giorno fa appena fuori del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Forconi era in uno dei suoi soliti appostamenti per lavoro, quando si è imbattuto in un orsetto che ha puntato con decisione un apiario abbandonato.
Una sorta di “gardaland” per gli orsi, con tanto di ristorante gourmet annesso.
Così il noto e stimato zoologo racconta l’incontro e ci offre alcuni interessanti spunti di riflessione su una gestione degli orsi nelle aree protette dove, comunque, vi è la presenza dell’uomo e delle sue attività.
«Ero in appostamento a distanza e l’ho visto uscire di corsa dal bosco, ad oltre 300 m. Dopo circa 100 m di corsa si è fermato a guardare indietro, nel bosco, come se ci fosse un animale da cui scappare.
Poi è ripartito di corsa verso l’apiario, in cui è rimasto a mangiare per più di un’ora. Gli orsi non mangiano solo il miele ma anche le larve nei favi, che costituiscono un importante apporto di proteine.
È successo qualche giorno fa e questo orsetto, di un anno e mezzo, ha avuto la fortuna di trovare un apiario abbandonato, in cui si è alimentato per diversi giorni.
Non è figlio di Amarena e si può riconoscere per l’orecchio destro piegato in basso, mentre quello sinistro ha un aspetto normale.
Gli apicoltori devono usare i recinti elettrificati, anche se alcuni orsi attraversano le recinzioni elettriche e sopportano lo shock, pur di nutrirsi di miele.
I danni alle arnie, nel Parco d’Abruzzo, sono variati da 0 € (2018) a 51.000 € (2016) all’anno, con un andamento di alti e bassi, nonostante si usino da molti anni i recinti elettrificati.
Ad es. nel 2020 solo 4.000 € di danni che sono saliti a 43.000 nel 2021 e poi scesi a 8.000 nel 2022. Guarda il caso, il 2020 e il 2022 erano anni di pasciona di faggiola, mentre il 2021 era di carestia.
Come riportato nelle pubblicazioni scientifiche, non c’è una diminuzione dei danni da orso con l’aumentare dei recinti elettrificati (Galluzzi et al., 2021), anzi c’è un aumento dei danni alle arnie negli ultimi anni.
La strategia dei recinti elettrificati, da sola, non funziona con gli orsi, ma si continua a fare finta di niente e a regalare recinti elettrificati (il cui costo è da aggiungere a quello dei danni), senza capire il perché e senza sperimentare soluzioni alternative».