Ospedale Covid Pescara, “scandalo nazionale”. Interrogazione a Speranza e nota a Figliuolo e Corte dei Conti dalla Pezzopane
L’AQUILA – La deputata del Pd Stefania Pezzopane interviene sui ricoveri Covid e le terapie intensive nell’ospedale Covid di Pescara.
La parlamentare Dem lo fa dopo aver depositato un’interrogazione al Ministro Speranza e scritto al Generale Figliuolo ed alla Corte dei Conti.
La Senatrice Pezzopane: «Basta prese in giro!»
Così la Pezzopane: «Adesso basta prese in giro. Chiedo al Ministro Speranza, al commissario Figliuolo ed alla Corte dei Conti di intervenire sulla vicenda dell’utilizzo dell’ospedale Covid a Pescara.
Perché quello che sta accadendo, che abbiamo denunciato da subito nell’indifferenza generale, è inaccettabile.
Finalmente anche il sindaco dell’Aquila si sveglia dall’omertoso silenzio di 12 mesi e si accorge che l’ospedale COVID di Pescara non viene utilizzato per il suo vero scopo.
Ma ora il sindaco è tenuto ad andare fino in fondo, non solo con Albani – le cui dichiarazioni di ieri lasciano inorriditi, non è certo lui il decisore politico di questo scandalo, Biondi chiami in causa il vero artefice di tutto ciò: il Presidente Marsilio e la Giunta regionale.
Il sindaco è autorità sanitaria e Presidente del Comitato dei Sindaci, non se la può cavare con un bisticcio con Albani.
Faccio presente al Ministro Speranza, al generale Figliuolo ed alla Corte dei Conti che l’ospedale Covid a Pescara, inaugurato in pompa magna lo scorso anno, è stato realizzato in meno di tre mesi con 11 milioni di euro con fondi della Protezione Civile appositamente richiesti ad Arcuri e Borrelli per un ospedale Covid regionale, a cui sono stati aggiunti 2 milioni di fondi di una donazione alla Regione dalla Banca d’Italia.
L’ospedale ha ampliato l’offerta della Asl di Pescara con 214 posti letto Covid di cui 40 di Terapia Intensiva.
L’ospedale deve servire specificamente per il Covid tutta la regione ed accogliere i pazienti provenienti da altre Asl abruzzesi.
Roberto Speranza Gen. Francesco Figliuolo
È stato fatto apposta, sono stati spesi 11 milioni per questo.
Abbiamo da subito posto interrogativi su questa operazione che è sempre sembrata posticcia e finalizzata ad altro, utilizzare i fondi Covid per potenziare l’offerta ospedaliera di Pescara e precostituire l’ospedale di 2 livello.
Se così non è, allora l’ospedale Covid venga utilizzato per il suo scopo, oppure c’è stata una cinica e colpevole distorsione di fondi pubblici che non si può accettare da nessun punto di vista.
Marsilio e la giunta diano indicazioni chiare: l’ospedale Covid di Pescara sia immediatamente messo a disposizione delle Asl abruzzesi per i ricoveri Covid e per le terapie intensive.
Necessarie nuove terapie intensive. La Regione apra le porte del Covid Hospital
In particolare la Asl dell’Aquila ha sofferto un sovraccarico enorme e solo grazie a medici e personale eccezionalmente motivato ha retto per 18 mesi in condizioni estreme, ma ora basta prese in giro.
C’è purtroppo un aumento di ricoveri e di nuovo necessitano le terapie intensive, nella speranza che non si siano evoluzioni negative, ma la regione chiarisca una volta per tutte ed apra le porte dell’ospedale Covid di Pescara».
Pierpaolo Pietrucci pone interrogativi alla Regione di Marsilio
Anche il Consigliere Regionale del Partito Democratico Pierpaolo Petrucci è intervenuto sulla situazione commentando: «Vengono al pettine i nodi denunciati da subito quando si decise in piena emergenza pandemica di realizzare un Covid Hospital a Pescara assorbendo enormi risorse finanziarie, senza la indispensabile implementazione del personale specializzato e, di fatto, pregiudicando per il futuro, l’assetto organizzativo e infrastrutturale della Sanità abruzzese.
Pierpaolo Pietrucci Marco Marsilio
L’atteggiamento sprezzante, inopportuno e gravissimo del dottor Alberto Albani, referente regionale per le maxi emergenze sanitarie, che in queste ore rifiuta di concentrare a Pescara tutti i malati di Covid in terapia intensiva, dimostra che 13 mln di euro tutti concentrati su Pescara non servivano. Erano previsti 220 posti letto.
Perché non si attivano?
I macchinari necessari alle terapie d’emergenza che sono stati acquistati perché non vengono messi in opera?».