Ospedale “Umberto I”. Ginnetti (Abruzzo Insieme) contro Quaglieri: “Ha detto cose non reali. Pescina e Tagliacozzo sono stati cancellati”
AVEZZANO – Si infiamma la polemica circa le affermazioni di Mario Quaglieri, assessore e candidato per il centrodestra all’appuntamento con le regionali del 10 marzo, sull’ospedale Umberto I di Tagliacozzo, durante la presentazione del suo comitato elettorale a Tagliacozzo.
Come si ricorderà, Quagliere ha sottolineato con forza quanto buono e mirato sia stato “il lavoro” del suo schieramento per il presidio ospedaliero di Tagliacozzo.
Insomma, Quaglieri ha ribadito che, con la riconferma del Pronto Soccorso H24 e il presidio ospedaliero di Tagliacozzo, l’attuale governo regionale ha conseguito un importante risultato e posto le basi, con il beneplacito del ministero della salute, all’unificazione dell’Ospedale di Avezzano con quelli di Tagliacozzo e Pescina, auspicando una futuribile mega struttura, cioè l’“Ospedale dei Marsi”.
“Ma le cose non stanno affatto così – tuona Antonio Ginnetti, sindacalista della sanità e candidato alle regionali per Abruzzo Insieme – D’Amico Presidente -. Queste affermazioni – prosegue -, provocatorie e ingiuste, ci fanno riflettere sulle bugie del centrodestra, che ha praticamente eliminato un nosocomio storico come l’Umberto I di Tagliacozzo dalla mappa delle eccellenze ospedaliere.
Il piano approvato lo scorso dicembre dal centrodestra, evidenzia che la struttura è stata cancellata con successivo accorpamento ad Avezzano con apposita Legge Regionale.
Più di una volta si è verificato che le proposte fatte per evitare la chiusura degli ospedali di Tagliacozzo e Pescina, siano state puntualmente bocciate dal centrodestra, che ha votato contro la decisione di non sopprimere gli ospedali (peraltro ben collocati su una regione anche orograficamente difficile).
Ma adesso basta. È tempo che i marsicani sappiano la verità: non c’è nulla di più lontano e falso della sbandierara restituzione dei due nosocomi, quello di Tagliacozzo e quello di Pescina, al nostro Territorio.
Anzi, sempre più tangibile continua imperterrito il depauperamento delle aree interne, cagionando uno squilibrio senza pari, gravissimo per l’Abruzzo (pure perché effettuato ai danni della comunità passando attraverso, spesso, la sanità) e altrettanto grave per la provincia dell’Aquila.
Che i cittadini delle aree interne aprano gli occhi: non c’è più tempo e spazio per queste evidenti falsità, soprattutto oggi e quando la discussione verte sulla tutela della salute e sulla sanità pubblica”.