Ospedali di Pescina e Tagliacozzo dimezzati. Durissimo “J’accuse” al centrodestra del Sindaco Giovagnorio
TAGLIACOZZO – Infuriato è dire poco e non rendere l’idea per quanto riguarda la reazione del Sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, dopo la notizia del dimezzamento del Ppi di Tagliacozzo e dell’omologo di Pescina.
Un vero e proprio atto di accusa nei confronti del centrodestra a livello regionale e non solo che prefigura uno scontro politico che avrà sicuramente strascichi a lunga gittata. Per dare un assaggio della durezza dei toni, basti evidenziare alcuni termini usati dal primo cittadino di tagliacozzo, come “vergognarsi”, “serpe velenosa”, “cavallo di Troia”, “biscotto rifilato” ai marsicani per concludere con l’avvio della raccolta di firme lanciata proprio dal Sindaco di Tagliacozzo contro queste decisioni.
Questo il durissimo “J’Accuse” del Sindaco Vincenzo Giovagnorio in difesa degli ospedali di Tagliacozzo e Pescina.
«Non c’è affatto da gioire per la paventata riapertura del Punto di primo intervento dell’Ospedale di Tagliacozzo. La montagna non ha partorito il topolino ma peggio ancora una serpe velenosa per i nostri Presidi sanitari di Tagliacozzo e Pescina. Qualche esponente politico locale, l’Assessore Guido Liris, il Consigliere Mario Quaglieri, la segretaria del Governatore ed esponente di spicco di Fratelli d’Italia Benedetta Fasciani, dovrebbero solo vergognarsi di aver azzardato a fare il consueto proclama sensazionalistico, annunciando una riapertura monca, dannosa e inaccettabile dei Punti di primo intervento. Il ritardo consta di ulteriori 20 giorni, poiché previsto al 16 giugno, quarantacinque giorni dopo la prima data annunciata, e non solo saranno – se Dio vorrà – riaperti con ritardo, ma anche dimezzati nella loro funzionalità da h24 ad h12.
Un cavallo di troia, questo della riapertura h12 perché, non garantendo la presenza di un medico e dei servizi essenziali per le emergenze pomeridiane, notturne e durante i giorni festivi, prelude alla totale disfatta delle intere strutture ospedaliere periferiche. Numerose sono le implicazioni e le ricadute negative di questa decisione presa con furbesca superficialità. Nel mese di maggio si è proceduto all’assunzione di n. 6 infermieri per attivare i pre-triage che avrebbero dovuto fare da filtro ai Punti di primo intervento di Tagliacozzo e di Pescina e garantirne la riapertura in totale sicurezza, oggi 29 maggio ci si accorge che i 6 infermieri non bastano per la riapertura h24, così come era prima dell’emergenza sanitaria, ma ne sarebbero occorsi minimo 17! Un modo di amministrare la sanità offensivo dell’intelligenza umana e che espone ad un serio pericolo gli oltre 150.000 cittadini del Territorio marsicano. Di ciò il Manager della Asl1 Abruzzo Roberto Testa e la politica regionale nella persona dell’Assessore Nicoletta Verì, devono avere coscienza e a loro chiedo di rivedere tale decisione con urgenza non più derogabile. Non si calpestano le numerose sollecitazioni degli ultimi mesi e le aspettative dei sindaci e della popolazione marsicana.
Prendo atto che il disinteresse della politica regionale, anzi la volontà di colpire la sanità marsicana era ed è reale. Abbiamo pazientato settimane, abbiamo taciuto per rispetto del momento emergenziale, non abbiamo voluto partecipare alle – a questo punto – pur giuste proteste dei sindaci marsicani che forse avevano subodorato prima di noi che sotto sotto ci avrebbero “rifilato il biscotto” e così è stato! L’educazione e il rispetto istituzionale non pagano… almeno con questo genere di politica e di gestione sanitaria. L’ulteriore gravissimo taglio ai servizi sanitari locali non sarà tollerato da questa popolazione. Mentre in altri luoghi della nostra Regione si aprono in pochi giorni ospedali che costano a tutti i contribuenti milioni di euro, noi di poche cose abbiamo bisogno e queste chiediamo, senza se e senza ma: innanzitutto la riapertura immediata e operativa h24 dei Punti di primo intervento e la copertura dei posti vacanti in organico in ogni reparto, per garantire la turnazione del personale medico, infermieristico e socio sanitario, poiché questa gestione ha portato ad una situazione esasperata, indecente e ai limiti dell’illegale. Inoltre chiediamo per Tagliacozzo la riconversione degli 4 posti dell’Osservazione breve interna, legati originariamente al Pronto soccorso e rimasti in carico irritualmente all’attuale P.p.i,. che potrebbero costituire una valida risorsa per le potenzialità del Prof. Silvio Romano, dell’Università dell’Aquila, di recente destinato con un’unità semplice dipartimentale, attualmente “vuota”, nel nostro Presidio ospedaliero.
Ricordo, tra l’altro, alla distratta politica regionale e Asl1 Abruzzo, che il prossimo 3 giugno saranno riaperti i confini regionali e si riverseranno sui nostri territori migliaia e migliaia di persone che qui hanno le loro seconde case. Questo previsto incremento della popolazione obbliga ad un servizio sanitario rispettoso del diritto costituzionale alla salute e soprattutto, nel 2020, dopo tutto ciò che abbiamo passato, degno di un paese civile e moderno. Ho patrocinato una raccolta di firme (redigendo il testo in premessa ai moduli) ideata dal Consigliere di Maggioranza Lorenzo Colizza, con il quale questa mattina abbiamo formalizzato la richiesta al protocollo del nostro Comune, e della quale sono il primo firmatario per testimoniare la ferma protesta della Città di Tagliacozzo e il sentimento di assoluto dissenso verso queste decisioni che contrastano con le esigenze primarie dell’intera Comunità marsicana. Invito tutti i concittadini e tutte gli abitanti dei comuni limitrofi che usufruiscono della nostra struttura sanitaria a sottoscrivere la raccolta di firme e ad aderire compatti alle prossime iniziative che intendo mettere in atto a salvaguardia del nostro Ospedale».