“Oss” nelle carceri abruzzesi. Si apre uno spiraglio. La regione si è ricordata di chiedere la proroga alla Direzione della Protezione Civile
L’AQUILA – Meglio tardi che mai. Si potrebbe sintetizzare così la vicenda della mancata proroga per il mantenimento degli “Oss” (Operatori Socio-Sanitari), all’interno delle carceri abruzzesi.
Uno spiraglio, dopo la notizia della scadenza del servizio, arriva dalla Uil-Pa del segretario organizzativo Mauro Nardella.
Alla Regione Abruzzo, sollecitata da sindacati e dalla stampa, è sovvenuto di dover chiedere la proroga alla Direzione della Protezione Civile. Atto che sarebbe stato fatto nelle ultime 24 ore.
Se dovesse intervenire un parere positivo, quindi, il pericolo di emergenza medico-sanitaria nelle carceri abruzzesi, in primis in quello di Sulmona, sarebbe scongiurato.
«Tardi e venga bene. Questo è l’auspicio che si dà la Uil-Pa Abruzzo – dice Nardella – in riferimento alla mancata proroga del contratto per gli Operatori Socio Sanitari penitenziari abruzzesi.
Questa mattina si è venuti a conoscenza, da indiscrezioni, che la Regione Abruzzo avrebbe finalmente inoltrato alla Direzione della Protezione Civile la richiesta di proroga degli OSS che hanno prestato servizio negli istituti penitenziari.
Ad avvalorare questa tesi vi sarebbe una mail, a firma del Coordinatore regionale della Rete dei Servizi Sanitari Penitenziari Regione Abruzzo Francesco Paolo Saraceni, indirizzata a tutti gli OSS interessati ove risulterebbe suffragata da verità le indiscrezioni pervenute.
Si resta in attesa – conclude il sindacalista – quindi di possibili quanto risolutive determinazioni».