Ovindoli, Workshop “Percorsi ininterrotti: la transumanza come veicolo di valorizzazione del patrimonio culturale locale”
OVINDOLI – Il Comune di Ovindoli organizza il 9 luglio alle ore 17, presso la sala multimediale Di Ponzio in via Arano n.1, un Workshop finalizzato alla costituzione di una comunità di pratica, in esecuzione del progetto denominato: “Percorsi ininterrotti: la transumanza come veicolo di valorizzazione del patrimonio culturale locale”, a cura del dott. Luca Liprini e della dott.ssa Anna Maria Paradiso.
Sarà proiettato il documentario “Abruzzo pastori e Transumanza” del prof. Angelo Stornelli.
L’evento fa seguito alla ricerca effettuata e fornisce alcune riflessioni stimolate dall’iscrizione della Transumanza nella lista rappresentativa dell’Unesco, avvenuta l’11 dicembre del 2019, durante il comitato intergovernativo svoltosi a Bogotà in Columbia.
La candidatura ha avuto l’Italia come capofila, con la Grecia e l’Austria ed ha visto il coinvolgimento delle comunità di pratica delle regioni d’Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Molise e Puglia.
L’Unesco ha tra i suoi obiettivi prioritari l’attuazione di misure atte a favorire la trasmissione del patrimonio culturale immateriale fra le generazioni attraverso l’identificazione, la documentazione, la preservazione, la protezione, la promozione e la valorizzazione del bene culturale immateriale, per essere trasmesso da generazione in generazione.
La ricerca condotta ha fatto emergere la presenza significativa di transumanti ovindolesi, che sono stati protagonisti di un processo che ha inciso nello sviluppo e nei cambiamenti del territorio e che fanno parte di una memoria collettiva da riscoprire e valorizzare.
Il Comune di Ovindoli infatti vuole potenziare questo patrimonio attraverso la promozione della comunità di pratica.
Il patrimonio culturale è testimonianza di vita e storia, ed è anche una fonte insostituibile di creatività e ispirazione, la comunità ne diventa custode nelle varie forme pensando ad uno sviluppo che si fonda sulla sostenibilità e patrimonio culturale come identità collettiva.
La costituzione di una comunità di pratica, diventa strategica per dar seguito a quella “civiltà della Transumanza” che non è stata solo una modalità di allevamento, ma la rete tratturale, i luoghi attraversati, la storia e le tradizioni, le pratiche religiose sorte intorno ad essa, hanno influenzato tutti gli aspetti del pensiero, della cultura e dell’economia, così come i rapporti politici (molti dei notabili venivano da grandi famiglie di armentari).