Pace, lavoro, salute, e democrazia sociale. Assemblea territoriale Cgil provincia dell’Aquila il 6 giugno
L’AQUILA – Iscritte e iscritti della Cgil del comprensorio provinciale dell’Aquila a raccolta, lunedì prossimo, 6 giugno, per l’assemblea provinciale del sindacato.
E non sarà un’assemblea ordinaria.
In ballo, oltre ai temi più strettamente sindacali territoriali, il lavoro che si perde e che n c’è, le tutele sempre minori e il divario sociale ormai quasi incolmabile, anche quelli più generali, ma che si fanno sentire nella vita di tutti i giorni.
Il post pandemia, gli effetti economici e sociali del conflitto russo-ucraino, un governo che sembra essere sempre più distante dai cittadini, il tentativo di togliere il reddito di cittadinanza da parte di chi, quando fu Presidente del Consiglio, eliminò l’art. 18 e rese i contratti di lavoro talmente flessibili da non riconoscerli come tali.
Questa la nota ufficiale diramata dalla dirigenza provinciale della Cgil L’Aquila, attualmente diretta da Francesco Marrelli.
La nota della Cgil provinciale dell’Aquila
«Si terrà il 6 giugno dalle ore 14, presso l’Auditorium del Castello, l’assemblea territoriale di delegate, delegati, attiviste ed attivisti della Cgil della Provincia dell’Aquila.
Sarà un’occasione di confronto pubblico nel segno della condivisione di idee e proposte per affrontare, anche sul nostro territorio, i temi cruciali che stanno segnando la nostra epoca.
La guerra e la pandemia incidono in misura importante sull’agire di ognuno/a, spingendo verso scelte
individualistiche che, solo apparentemente, sembrano proteggere da fenomeni così grandi e
allontanano dal sentire e dell’agire collettivi.
Per questa ragione è necessario favorire ed alimentare una rinnovata contaminazione di idee e di azione, di esperienze e di culture che creino la rete della collettività. Partecipazione e condivisione sono le basi fondamentali su cui ricostruire una comunità di intenti che sia capace di definire i tratti del cambiamento necessario per ridisegnare il futuro.
Riteniamo necessario ripartire dai bisogni delle nostre comunità per indirizzare diversamente il sistema sociale, superando definitivamente la centralità del mercato come soggetto esclusivo di regolamentazione delle nostre vite.
Povertà, povertà lavorativa, disuguaglianze, discriminazioni, sfruttamento, precarietà, insicurezza e solitudine sono tutti elementi generati dalla crisi economica, aggravati dalla pandemia e resi ancor più drammatici dalla guerra.
Sono temi che attendono soluzioni immediate. La risposta non può che essere collettiva e non può che venire dal basso.
Deve veicolarla chi questi temi li ha attraversati per mandato, per coerenza politica, ma anche per senso di umanità.
La guerra e la pandemia hanno posto questioni urgenti che avranno nel prossimo futuro conseguenze importanti sul piano sociale.
Partendo dalle vittime della guerra, fino ad arrivare all’aumento del costo della vita, alla crisi alimentare ed energetica, alla crescita della povertà e all’acuirsi delle disuguaglianze.
Essere costruttori di pace oggi vuol dire essere coraggiosi, vuol dire riassegnare il giusto valore alle parole e alle azioni.
In linea con le direttive nazionali, la CGIL della Provincia dell’Aquila continua a credere che pace, solidarietà, equità, giustizia sociale, ambiente e democrazia siano indissolubilmente legate tra loro e che siano le direttrici comuni per il necessario cambiamento di sistema sociale.
Affinché nessuno/a resti solo/a.
Questa sarà l’assemblea del 6 giugno, un momento di contaminazione tra esperienze dell’associazionismo, dell’impegno sociale e del mondo del lavoro per ridisegnare e immaginare il
futuro delle nostre comunità sulla base di valori condivisi».