Paolucci su ferrovia Roma-Pescara: «Il Governo parla ufficialmente di opera a rischio. Marsilio responsabile dei ritardi e delle lungaggini»
PESCARA – Deciso e approfondito affondo del consigliere regionale Pd, Silvio Paolucci nei confronti del Presidente della regione, Marco Marsilio, ritenuto responsabile della probabile esclusione dai progetti Pnrr della ferrovia Roma-Pescara.
La dichiarazione di Paolucci in Consiglio regionale
«Il sottosegretario alle Infrastrutture conferma che anche le sorti della Roma-Pescara sono segnate e che a causa dei ritardi procedurali saranno stralciate dalle opere Pnrr.
Marsilio, che ha sempre detto che non c’erano problemi, viene così sconfessato dalla sua stessa maggioranza politica di riferimento e il centrodestra continua a prendere in giro l’Abruzzo, costringendoci a un nuovo isolamento, grazie ai famosi “buoni rapporti” col governo centrale tanto cari al presidente.
Marsilio cade dalle nuvole e confida nel Governo Meloni. Se ai precedenti scaricava le colpe della sua inerzia, ora, invece, a questo si affida e dice che se l’opera non nascerà entro i tempi previsti dal PNRR, di sicuro nascerà.
Dimentica di dire quando – incalza Paolucci –. Vero è che non lo sa. E non è in grado di prevederlo perché non si è minimamente occupato di questa, come di tante altre questioni urgenti, a causa delle sue indecisioni.
Così ora si affida perché non può fare altro, non avendo chiare le priorità di questa regione e contando evidentemente pochissimo anche per gli amici del governo.
Ma agli abruzzesi che rappresenta preme sapere cosa farà per evitare che il potenziamento della linea ferroviaria, che è già fuori da tempi e fondi del PNRR, venga messo nel dimenticatoio, togliendo all’Abruzzo altre opportunità di crescita e sviluppo.
Così come sarebbe utile capire perché da mesi gira con il foglio rosa di quest’opera, dicendo cose oggi totalmente sconfessate. Avrebbe potuto chiedere a Salvini che intenzioni aveva davvero, visto che il rischio era nell’aria da tempo, al posto di farsi prendere in giro anche da lui con questa ennesima bocciatura.
Questo ennesimo taglio, rimarca ancora una volta che l’Abruzzo per il centrodestra conta solo come bacino elettorale e come bancomat, ma quando si tratta di sostenerne sviluppo e crescita, chi governa oggi a livello regionale e nazionale si tira indietro senza pensarci un momento».