Paolucci su nuova rete territoriale: “L’offerta sanitaria del territorio deve essere approvata in Consiglio. Illegittima solo la Delibera di Giunta”
PESCARA – “Rete territoriale e Pnrr: chiesto l’intervento della Presidenza del Consiglio per portare la delibera di Giunta all’esame del Consiglio regionale.
L’anno scorso erano stati i litigi in maggioranza a far saltare il confronto in aula sulla rete covid e poi la giustificazione che la pandemia richiedeva canali più spediti e urgenti.
Quest’anno, a emergenza finita, la discussione in Consiglio è saltata di nuovo, stavolta sulla rete territoriale, perché la Giunta l’ha approvata senza presentarla, come sarebbe stato doveroso, oltre che opportuno, in seno all’Assemblea in cui sono rappresentate tutte le forze politiche abruzzesi. Va detto che la Regione Abruzzo non è più commissariata, pertanto gli atti di programmazione in materia sanitaria necessitano della discussione in Consiglio.
Già nel 2020 lo affermò il parere del Collegio regionale per le Garanzie Statutarie che interpellammo per la rete ospedaliera e che abbiamo di nuovo chiamato in causa per evitare che un documento così importante sfuggisse di nuovo al confronto”, così il capogruppo PD Silvio Paolucci su approvazione della Rete territoriale da parte dell’esecutivo.
“Parliamo di scelte determinanti per i servizi sanitari sul territorio, si tratta di una rete molto importante, che dovrebbe offrire servizi di prossimità e fondamentali, per esempio, a evitare il sovraffollamento dei pronto soccorso nei presidi ospedalieri, provvedimenti che hanno iter veloci perché finanziati con i fondi PNRR – spiega Paolucci – E perché venga licenziato un atto conforme sia al dettato statutario, sia alle reali esigenze dei cittadini, bisogna andare in aula.
Con la delibera approvata qualche giorno fa, ancora una volta, ciò non accade e non possiamo fare finta di niente, perché senza il voto in aula quanto deciso potrebbe avere vita breve, potrebbe cadere sotto la scure di qualsiasi ed eventuale ricorso amministrativo.
Non è solo una questione di rispetto politico e istituzionale, ma di regole violate: un metodo che accompagna tutti i passi del governo di centrodestra e di questa maggioranza da quattro anni a questa parte”.