Parco Nazionale d’Abruzzo, sequestrati più di 2 chili di tartufi raccolti illegalmente da persone non autorizzate

PESCASSEROLI – Prosegue l’attività di controllo e sorveglianza del territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ad opera dei Guardiaparco.

Dal 01 ottobre 2024 ad oggi, i controlli effettuati hanno permesso di sequestrare, nell’Alto Sangro, un quantitativo di 2,5 Kg di tartufi, illegalmente raccolti da persone non autorizzate.

“I controlli rientrano nell’attività ordinaria dei servizi di prevenzione finalizzati alla tutela ambientale, che in questo periodo interessano principalmente la raccolta non autorizzata di tartufi. Un’attività molto remunerativa che spinge molte persone a praticarla, talune senza rispettare le norme – fa sapere il Parco -.

Per questo sono state fermate e controllate 20 persone di cui 3 sanzionate.

Durante i controlli, inoltre, sono state sanzionate anche 4 persone per bivacco abusivo, 3 per accesso non autorizzato con mezzi motorizzati in aree di divieto e 4 per mancata custodia di animali domestici“.

I tartufi sono corpi fruttiferi di funghi ipogei e la loro presenza è sintomo di aria pulita. Quindi, più il contesto è naturale e sano e più è facile trovare questi veri e propri “gioielli” dei boschi.

Essendo dei funghi nascono attraverso le spore (cellule riproduttive che, germinando, danno origine agamicamente a un nuovo individuo), che per facilità potremmo immaginare come dei “piccoli semi” che sono contenuti all’interno di alcuni vecchi tartufi che possono venire trasportati dal vento o da alcuni animali che li mangiano come il cinghiale, il tasso, il ghiro e la volpe, attirati dal tipico e penetrante profumo che emanano quando sono maturi.

“Ogni specie di tartufo predilige degli alberi con cui forma un’associazione simbiotica (di mutuo aiuto) – ricorda il Parco -. Il loro valore deriva dal fatto che non sono coltivabili e quindi bisogna cercarli in Natura, ma come spesso accade, il valore monetario supera di gran lunga il valore ecologico e quindi si trovano spesso persone pronte a non rispettare le regole che, ricordiamolo, servono a tutelare beni naturali unici e patrimonio di tutti”.